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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2013 alle ore 19:45.
L'ultima modifica è del 04 giugno 2013 alle ore 09:07.

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Enrico Bondi (Ansa)Enrico Bondi (Ansa)

Via libera del Governo alla nomina di Enrico Bondi come commissario straordinario dell'Ilva. Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto salva-Ilva, dopo quello approvato a dicembre scorso, per tentare di assicurare il salvataggio dell'acciaieria di Taranto. Il decreto approvato prevede anche, rispetto all'ipotesi originaria, una modifica sui tempi del commissariamento che durerà 12 mesi, rinnovabile per due volte fino a un massimo di 36 mesi (nel testo entrato in Cdm si parlava solo di 36 mesi). Il provvedimento prevede anche lo svincolo delle somme finite nel maxisequestro da 8,1 miliardi di euro deciso dalla procura tarantina. Dopo il via libera sono arrivate però alcune reazioni negative soprattutto dal fronte del Pdl: a cominciare da Maurizio Sacconi che parla di «pericoloso precedente per la libertà d'impresa».

In pista Bondi, commissariamento per 12 mesi prorogabili
Sarà Enrico Bondi il commissario straordinario dell'Ilva. Nomina che dovrebbe scattare, a quanto si apprende, subito dopo la pubblicazine in Gazzetta del decreto senza bisogno di un passaggio ulteriore in consiglio deiministri. Bondi, come commissario, avrà «tutti i poteri» e le «funzioni» degli organi di amministrazione dell'impresa e «potrà avvalersi di due subcommissari nominati uno dal ministero dello Sviluppo economico e uno dall'Ambiente. Cambiano però i tempi del commissariamento dell'Ilva: durerà 12 mesi, rinnovabile per due volte fino a un massimo di 36 mesi. La bozza del decreto legge entrata in Consiglio dei ministri prevedeva invece direttamente una durata massima di 36 mesi, senza la necessità di rinnovo. La richiesta, a quanto si apprende da fonti di governo, sarebbe arrivata dai ministri del Pdl.

Patroni Griffi: scelta la strada del decreto per far fronte ad emergenza
A raccontare i dettagli del decreto ci pensa, nel tardo pomeriggio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, nel corso di una conferenza stampa convocata oltre due ore dopo il termine della riunione di governo. Un ritardo, spiega il ministro dovuto alla lunga «messa a punto tecnica» del provvedimento, «che ha richiesto del tempo in più». Il governo ha scelto la strada del decreto «per far fronte a una nota situazione di grave emergenza assicurando la continuità aziendale e garantendo il risanamento ambientale».

Orlando (Ambiente): non è un esproprio nè una limitazione alla proprietà
Il ministro dellAmbiente, Andrea Orlando, respinge invece le critiche che subito hanno accolto la scelta del Governo: il commissariamento dell'Ilva, spiega, «è fortemente connesso all'andamento dell'Aia e l'orizzonte massimo è quello previsto dalla realizzazione dell'Aia». Abbastanza, secondo Orlando, per escludere l'idea che si tratti «di un esproprio o una limitazione senza ratio della proprietà». Ai giornalisti, Orlando ha espresso la sua soddisfazione per i passaggi previsti dal decreto: «Un sub commissario all'ambiente, una struttura di esperti nominata dal ministero dell'Ambiente, e la garanzia che le risorse reperite siano utilizzate per il percorso di risanamento. Questi strumenti consentono di ripartire».

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