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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2013 alle ore 09:57.

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Processo Ruby bis, oggi in aula gli avvocati di parte civileNicole Minetti al processo Ruby bis: «Amavo Berlusconi, non ho invitato nessuno alle sue feste» - FotoProcesso Ruby bis, oggi in aula gli avvocati di parte civileProcesso Ruby bis, oggi in aula gli avvocati di parte civileProcesso Ruby bis, oggi in aula gli avvocati di parte civileProcesso Ruby bis, oggi in aula gli avvocati di parte civile

E' stato il giorno di Nicole Minetti al tribunale di Milano all'udienza del processo Ruby 2. L'ex consigliere regionale, che è imputata con Lele Mora ed Emilio Fede per induzione alla prostituzione, ha detto ai cronisti prima di entrare in aula: «Sto benissimo. Una favola. La politica non mi manca». Dopo le dichiarazioni dell'ex igienista, la lettura di un memoriale di Emilio Fede e l'intervento dei difensori di Ambra Battilana e Chiara Danese che hanno chiesto un risarcimento da 400mila euro per "danni patrimoniali" qualificati in "perdita di chance lavorative, disagio e patimento psicofisico", l'udienza è stata aggiornata al 14 giugno. Venerdì prossimo dovrebbero intervenire i legali di Imane Fadil e Iris Berardi, le altre due parti civili. La sentenza potrebbe arrivare il 19 luglio.

La dichiarazione d'amore dell'ex igienista dentale
«Al di là delle critiche, tengo a precisare che il mio è stato un sentimento di amore vero nei confronti di Silvio Berlusconi. Pensavo che la nostra relazione fosse esclusiva. Ma nonostante la fine del rapporto il nostro legame continuò ad essere di straordinario di grande affetto e grandissima amicizia». E' questa una delle prime dichiarazioni dell'imputata al processo. L'ex consigliera ha parlato di come avvenne il primo incontro con l'ex premier: «Nel 2006 arrivai a Milano per seguire un percorso di studio di igienista dentale al San Raffaele e nel frattempo facevo qualche lavoretto per avere soldini in più. Ho incontrato per la prima volta Berlusconi a una fiera nel 2008 dove lavoravo come hostess». Ha poi raccontato dei suoi lavori in tv, dove «l'unica ragione del mio successo era che ho sempre saputo ballare e non conoscevo ancora Berlusconi». Secondo il racconto di Minetti è stata Marysthelle Polanco, che aveva conosciuto al programma Colorado, a parlarle delle cene di Arcore, che già esistevano. Quando «Silvio Berlusconi venne in visita al San Raffaele - ha spiegato ancora Minetti - iniziò da parte sua un discreto corteggiamento, e non nego di essere rimasta affascinata da lui». Tra lei e il leader del Pdl «nacque un rapporto di amicizia e poi una relazione sentimentale che si concluse alla fine di quell'anno. Iniziai a frequentare il presidente e le sue abitazioni. Partecipavo a cene, pranzi ed è capitato che mi fermassi sua ospite per più giorni presso le sue residenze...capitava che parlassimo del mio futuro e di quello che avrei voluto fare dopo la laurea. Era chiaro, avendo noi una relazione sentimentale, che egli sarebbe stato felice di aiutarmi».

Contro di me un malcelato moralismo
L'ex igienista ha denunciato poi una «aggressione mediatica seguita da una ondata di disprezzo e una campagna di odio e diffamazione senza precedenti nella storia d'Italia» che non è ancora finita visto che sta continuando a ricevere minacce, anche nei confronti della famiglia ed è costretta a convivere con la paura. «Sono accusata con un puro teorema basato su un malcelato moralismo. Spero che il tribunale mi faccia giustizia distinguendo tra giudizi morali e responsabilità penali».

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