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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2013 alle ore 12:01.

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Il Governo prepara il vertice europeo sul lavoro. Saccomanni: avrà successo

Il governo sta limando le prime misure per rilanciare l'occupazione da inserire nel "decreto del fare"; e intanto prepara l'incontro di domani, 14 giugno, a Roma con i ministri del Lavoro e dell'Economia di Francia, Germania e Spagna; e oggi, 13 giugno, alle ore 15 il ministro, Enrico Giovannini, incontrerà i sindacati. Un vertice, quello di domani, che «avrà successo», sottolinea il titolare dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e che servirà per uno scambio di vedute su come rafforzare il coordinamento tra le politiche di bilancio e lavoro a livello nazionale ed europeo per raggiungere la migliore cooperazione contro la disoccupazione, soprattutto quella giovanile. Tutto questo in vista del prossimo consiglio europeo di fine giugno nella cui agenda, su sollecitazione del premier, Enrico Letta, è stato inserito come priorità il tema della crisi dell'occupazione.

Secondo gli ultimi dati Eurostat (aprile 2013), tra i 4 Paesi, a essere messa peggio di tutti è la Spagna con un tasso di disoccupazione giovanile al 56,4%. Ma subito dietro c'è l'Italia al 40,5% . La Francia è al 26,5%; mentre meglio di tutti fa la Germania al 7,5%.

Anticipare i fondi del programma «Youth Guarantee»
Una partita importante che si giocherà domani al vertice con i ministri Ue sarà l'anticipo delle risorse europee messe in campo per la «Youth Guarantee», il piano Garanzia Giovani da complessivi 6 miliardi tra il 2014 e il 2020 destinati ai Paesi con il più alto tasso di disoccupazione giovanile. Servono per garantire un'offerta concreta di lavoro, il proseguimento degli studi, l'apprendistato o il tirocinio ai giovani fino a 25 anni entro 4 mesi dalla disoccupazione o dalla fine della scuola. Per l'Italia il piano equivale a 4-500 milioni: la sfida è riuscire ad attivarli all'inizio del 2014 (o anche prima); ma questo dipenderà dalle decisioni politiche che si prenderanno domani; e che dovranno essere formalizzate dal consiglio europeo di fine giugno.

I primi possibili interventi sul lavoro
Una prima possibile misura per rilanciare l'occupazione è stata annunciata ieri dal ministro Giovannini, e passa per ridurre a zero la pausa tra un contratto a tempo determinato e l'altro per i più giovani. Come noto la legge Fornero ha allungato gli intervalli a 60 e 90 giorni (a seconda della durata del contratto a tempo determinato), penalizzando le imprese ad assumere. Un altro intervento che potrebbe confluire nel pacchetto lavoro è una «rimodulazione» del contratto di apprendistato: l'ipotesi è di superare il vincolo alla stabilizzazione (imposto sempre dalla legge 92, 30% per i primi tre anni, poi 50%) per poter assumere nuovi apprendisti. Sempre ieri il ministro Giovannini ha confermato l'intenzione di sostenere le aziende che assumono giovani con meno di 30 anni, con un credito d'imposta, ma dovendo fare i conti con le risorse a disposizione (poichè non vi sarà nessuna manovra estiva) restano ancora diverse ipotesi in campo. Si pensa alla decontribuzione per le imprese che assumono giovani»; e a utilizzare il miliardo di euro, finanziato dalla riprogrammazione dei fondi Ue, per assicurare la totale copertura degli oneri a carico del datore di lavoro per due anni, con l'impegno a confermare la misura per il periodo 2014-2012 utilizzando la nuova tranche di fondi comunitari. Con la restante metà di risorse si pensa anche di estendere ai comuni del Sud la social card, che è in sperimentazione in 12 città con oltre 250mila abitanti. Il ministro ha poi detto che il governo conta di fare un intervento significativo anche sul tema dei servizi all'impiego. Nel provvedimento «vogliamo costituire un soggetto che metta insieme quelli che hanno informazioni sul mondo del lavoro, e il sistema camerale sarà nella partita, per sbloccare la mancanza di informazioni».

Intanto oggi pomeriggio il ministro Giovannini farà un primo giro di tavolo con i sindacati sulle prossime mosse sul lavoro. Pronta è arrivata la risposta dei leader di Cgil, Cisl e Uil. Per Susanna Camusso: «È molto importante la convocazione di Giovannini ma vorremmo conoscere tutte le parti del decreto non solo quella sul lavoro». E se Raffaele Bonanni spera «non sia un incontro di cortesia»; Luigi Angeletti si attende «fatti. Non solo parole».

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