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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2013 alle ore 20:25.

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Saccomanni studia i tagli alla spesa pubblica: 200 miliardi aggredibili

Settimana decisiva per il rilancio della crescita, la famosa "fase 2". Il ministro dell'Economia Saccomanni avrà un primo faccia a faccia martedì con il Parlamento su come "procedere" tra necessità di nuove coperture e rilancio della crescita. Il titolare di via XX Settembre sarà ascoltato a Montecitorio sulle linee guida generali del suo dicastero. Non mancheranno certo le domande su come andare avanti. E anche le ipotesi non mancano: ci sono ancora 200 miliardi di spesa pubblica aggredibile, 10 miliardi da recuperare dagli incentivi alle imprese, risorse da trovare rivedendo il regime degli sconti fiscali, la revisione dei valori catastali, le spese della sanità, il meccanismo dei costi standard da estendere alle Regioni, le accise su giochi e tabacchi da rivedere e sullo sfondo un possibile accordo con la Svizzera per tassare i capitali esportati illecitamente e la montagna di evasione fiscale (130 miliardi) ancora da intaccare (solo 10 miliardi il recupero previsto).

Napolitano: apprezzato Saccomanni, dice cosa è possibile fare
Intanto da Zagabria è arrivato il plauso al realismo di Saccomanni dal Capo dello Stato. «Ho molto apprezzato Saccomanni - ha detto oggi il capo dello Stato, Giorgio Napolitano - perchè il ministro del Tesoro ha dimostrato in modo puntuale quello che si poteva fare e quello che non si può fare, naturalmente senza pensare di avere la bacchetta magica».

Servono risorse per i tagli a Iva e Imu
C'è infatti da recuperare risorse fresche da destinare alla cancellazione dell'aumento Iva (per ora solo rinviata a ottobre), dell'Imu sulla prima casa (rinviata a fine estate) e dell'aumento della Tarsu. In settimana quando si aprirà il 'tavolo' di confronto nel Governo e poi con i capigruppo per individuare soluzioni praticabili.

Fassina: spesa centralizzata per l'acquisto di beni e servizi
Il viceministro all'Economia, Stefano Fassina, ha indicato come terreno di
intervento «le società controllate da Regioni, Comuni e Province perchè la spesa per l'acquisto di beni e servizi deve essere centralizzata e ridotta sensibilmente». Potenziali coperture sono anche un blocco delle rivalutazioni per pensioni e stipendi più alti. Intanto Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera, sulle pensioni chiede di intervenire subito (e non come dice il ministro del Lavoro Enrico Giovannini a settembre). Si paventa da più parti l'ingorgo fiscale d'autunno. Entro agosto bisogna mettere mano alla riforma della tassazione sulla casa, pena il 'conguaglio' dell'Imu sulla prima casa (inclusa la prima rata). E in parallelo riparte anche l'esame della riforma fiscale. Poi a novembre ci sarebbero gli acconti maggiorati.

Ci sono 200 miliardi di spesa pubblica aggredibile
Saccomanni ha già indicato la via: ci sono poco più di 200 miliardi di spesa pubblica da poter "aggredire". Ma i tagli lineari come noto non si possono più fare. Infatti, ad esempio, il ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin spiega durante l'Intervista di Maria Latella su Sky che «siamo riusciti a ridurre moltissimo i margini di discrezionalità. Oggi dobbiamo fare di più applicando i costi standard». E comunque «ho detto subito dal primo giorno al ministro Saccomanni che il sistema sanitario nazionale non poteva più accettare tagli lineari. La spesa sanitaria è quella più aggredita e conosciuta».

Pubblico impiego: prima dell'estate si apre la contrattazione sulla parte normativa dei contratti
Altro fronte si riapre nella pubblica amministrazione: per gli statali «il blocco delle retribuzioni nel 2014 - spiega il ministro per la P.a. Giampiero D'Alia - non poteva essere evitato» perchè «per riaprire i contratti servono 7 miliardi». Ma, aggiunge, «alcuni passi avanti ora li possiamo fare». E annuncia che prima dell'estate convocherà l'Aran e i sindacati per aprire la contrattazione sulla parte normativa dei contratti e «penso si possa sostenere e ampliare la contrattazione di secondo livello. Lì è possibile recuperare risorse, dalle procedure di spending review, per migliorare la produttività». Ma i sindacati non appaiono troppo disponibili: Susanna Camusso accoglie «molto positivamente», l'invito del ministro che dichiara l'intenzione di aprire un tavolo entro l'estate, ma rilancia: «parrebbe necessario confronto più impegnativo rispetto a quello annunciato che dà per scontate delle premesse da non dare per scontate». Cioè gli esuberi.

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