Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2013 alle ore 07:34.

My24

Un altro Egitto
Di colpo di stato parlano solo i portavoce dei Fratelli musulmani. Sono loro ad annunciarlo verso le 18. Passano diverse ore prima che anche i militari confermino, presentando il loro programma da qui a un anno.
La scadenza dell'ultimatum entro il quale Morsi doveva trovare una via d'uscita politica alla crisi – cioè dimettersi – era fissata per le 16.30. Ma al quartier generale delle Forze armate facevano sapere che l'orario, in fondo, non era così rigido. Quello che contava erano i contenuti.
Si stava trattando, nel tentativo di trovare una via d'uscita politica. Già nella tarda mattinata il generale Abdel Fattah al-Sisi, comandante in capo e ministro della Difesa, il nuovo uomo forte o salvatore della patria, aveva convocato tutti i partiti. C'era Mohamed elBaradei, Nobel per la pace e ora portavoce, scelto dai Tamarrud e dalle opposizioni, di un nuovo fronte chiamato 30 Giugno. C'erano i rappresentanti di tutti i partiti, le autorità religiose sunnite e copte cristiane. Non è chiaro se anche Libertà e giustizia, il partito della fratellanza, sia stato invitato o non sia stato chiamato. In ogni caso non c'era. I militari volevano probabilmente capire dagli altri partiti - un tempo loro avversari - fino a quanto potevano spingere la loro "temporanea assunzione della sicurezza del Paese".

Evidentemente hanno avuto il consenso dei rappresentanti della piazza, dopo aver spiegato il vero programma di questo golpe, la "road map per l'immediato futuro". Il resto del Paese lo saprà solo quando il generale al-Sisi si decide a parlare. Il potere passa al capo della Corte costituzionale che assume i compiti di presidente. Nominerà un governo provvisorio e di unità nazionale, con Mohammed elBaradei premier; la nuova Costituzione scritta dai Fratelli musulmani e confermata da un referendum popolare viene sospesa. Il nuovo potere provvisorio prepara una nuova legge elettorale per portare il Paese a consultazioni politiche e poi presidenziale entro 9/12 mesi. Quindi si stilerà una nuova legge fondamentale.
Se l'Islam politico verrà cooptato o escluso, commettendo lo stesso errore di Morsi con gli avversari; se durerà questa nuova fase costituente durerà davvero 12 mesi; quale esattamente sarà il ruolo dei militari, sono le risposte che in quell' "immediato futuro" non sarà facile trovare.

La crisi della diplomazia americana
L'esclusione in poche ore di Mohamed Morsi, che sette mesi fa il settimanale "Time" metteva in copertina definendolo l'uomo del destino in Medio Oriente, è un'altra sconfitta americana. L'orribile settimana precedente si era conclusa con le contestazioni a Barack Obama in Sudafrica e la scoperta che gli Stati Uniti spiavano gli alleati europei. Quella nuova si è aperta con l'uscita di scena dell'uomo sul quale l'amministrazione americana, gli europei e una buona parte del mondo arabo, contavano per stabilizzare l'Egitto e non solo.

Shopping24

Dai nostri archivi