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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2013 alle ore 19:20.
L'ultima modifica è del 15 luglio 2013 alle ore 10:39.

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Zanda: senatori Pd chiedono dimissioni Calderoli
Nel pomeriggio si svolge un sit-in di solidarietà organizzato dal Pd a Roma, al Pantheon. È l'occasione per chiedere le dimissioni di Calderoli. Prendendo la parola in Aula al Senato, il presidente dei senatori democrat Luigi Zanda ricorda: «Esistono le condizioni perché i senatori del Pd chiedano le dimissioni da vicepresidente del Senato del senatore Calderoli», come «atto formale di solidarietà al ministro Cecile Kyenge».

«Adesso basta - si legge in una nota del Partito democratico - non si può lasciare spazio al razzismo, all'insulto, all'istigazione dei peggiori istinti. Non si tratta di chiedere scusa o di smentire battute. Non si può tergiversare o minimizzare. Le parole usate dal senatore Calderoli nei confronti della ministra Kyenge - continua la nota - sono un fatto gravissimo, che sta già provocando emulazioni, dichiarazioni e atti senza precedenti. Sono una manifestazione di irresponsabilità». Secondo i democratici «non si può lasciare che resti al proprio posto di rappresentante delle istituzioni chi usa le parole come clave per fomentare il razzismo e dileggiare una donna e un ministro».

Nonostante questo pressing, Kyenge non chiede al vicepresidente del Senato di fare un passo indietro. A margine della Giornata della "Carovana della libera circolazione" a Pescara, la ministra ricorda che «non è un fatto personale, il caso per me non si è mai aperto perché non è un caso personale. Sicuramente non scendo allo stesso livello». E a chi le chiede se abbia intenzione di intraprendere azioni legali contro Calderoli: «No - risponde - per conto mio no». E conclude: «Le dimissioni non le richiedo. Questo - spiega ancora - non é un punto che mi riguarda. Per me il caso personale non si è mai aperto. Io pongo un'altra questione, una riflessione sul ruolo di chi riveste una carica pubblica».

Grasso: da Calderoli aggressione razzista
Nella polemica interviene anche il presidente del Senato Pietro Grasso. «Non ci si può rifugiare dietro i comizi per nascondere quelle che sono certamente delle aggressioni verbali di tipo razzista - afferma -, e questo è un dato di fatto». Grasso ricorda poi che eventuali dimissioni devono essere presentate volontariamente dallo stesso Calderoli e votate dall'Aula.

Boldrini: da Calderoli parole impensabili in qualsiasi paese democratico
Le frasi di Roberto Calderoli contro il ministro Cecile Kyenge sono «sconsiderate», perché chi ha responsabilità istituzionali non può permettersi certe uscite. È questo il commento del presidente della Camera, Laura Boldrini. «Penso - afferma - che siano state dette parole sconsiderate e credo sia impensabile in qualsiasi Paese europeo e democratico che una persona con una responsabilità istituzionale possa dire queste cose. Questo crea grande imbarazzo soprattutto per l'immagine che esce del Paese, che fa male al Paese», osserva ancora Boldrini, a margine del convegno sulla violenza alle donne che si è tenuto alla Camera del Lavoro di Milano.

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