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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2013 alle ore 08:07.

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Può il fallimento della città di Detroit preoccupare chi paga le tasse a Berlino? Certo, almeno fino a quando i mercati finanziari internazionali saranno intossicati da quell'epidemia che si chiama finanza ombra, i cui princìpi attivi sono ancora perfettamente funzionanti. Le ultime notizie ci informano che le sorti della città americana di Detroit potrebbero essere di interesse per i contribuenti di più di un Paese europeo, Germania inclusa. Il legame passa da quell'epidemia - nata negli anni '80 ma ancora assolutamente presente, in forme più o meno latenti - che si chiama finanza ombra. Il legame tra Detroit e Berlino potrebbe essere quindi il più recente caso di quella malattia che, nata negli Stati Uniti è poi stata esportata anche, ma non solo, in Europa.

La malattia ha due princìpi attivi - cattiva regolamentazione e cattiva politica monetaria - che hanno svolto la loro azione negativa anche in questo caso. Tutto inizia nel 2005 nella città di Detroit, la cui amministrazione decide di utilizzare il debito per affrontare la gestione della sua spesa pubblica, in particolare pensioni. Detroit peraltro fa quel che tante municipalità - americane e europee - in quegli anni decidono di fare: cavalcare l'onda del debito facile. Il debito facile è stato il tratto peculiare dei due decenni - dagli anni '90 alla crisi del 2008 - che gli stessi contemporanei avevano battezzato come l'era della Grande Moderazione. Il contesto macroeconomico dei paesi avanzati era caratterizzato da crescita stabile e senza inflazione, in cui la politica economica americana dava le due coordinate fondamentali per far sviluppare l'onda del debito.

Da un lato, la politica monetaria assicurava scenario di tassi di interesse stabilmente bassi, anche in presenza di shock macroeconomici che avrebbero consigliato una maggiore severità di condotta. Dall'altro, la deregolamentazione finanziaria aveva posto prima le basi e poi assicurato lo sviluppo della finanza non bancaria. La finanza non bancaria assumeva tre connotati: dimensioni, complessità, interconnessioni con il sistema bancario tradizionale.

Detroit decide per il debito facile e trova subito banche disposte a offrire quel che il debitore desidera. Le banche - americane ed europee - disposte a intrecciare i loro destini con la finanza innovativa sono innumerevoli. Infatti lo scenario monetario drogato da tassi bassi per lungo tempo tende a trasformare le banche - e non solo - in cacciatori di rendimenti, alti e finanziari. Le cronache ci dicono che alle vicende di Detroit si interessano primarie banche svizzere, poi tedesche e belga, tutte impegnate nella "corsa al rendimento".

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