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Questo articolo è stato pubblicato il 17 agosto 2013 alle ore 14:29.
L'ultima modifica è del 17 agosto 2013 alle ore 13:27.

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(Reuters)(Reuters)

I Fratelli Musulmani hanno cancellato due delle manifestazioni indette oggi al Cairo, citando preoccupazioni per la sicurezza dei partecipanti. Tra le nove manifestazioni indette per oggi vi era quella di fronte alla sede della Corte Costituzionale per protestare contro i piani del governo ad interim di mettere al bando l'organizzazione dei Fratelli Musulmani.

Un corteo di pro-Morsi - malgrado l'annunciato annullamento da parte di alcuni portavoce - è iniziato subito dopo la fine della preghiera nella moschea di el Raia, non lontano dalla sede dell'Alta corte, dove era previsto il secondo raduno di protesta dei Fratelli Musulmani al Cairo.

I sostenitori del presidente egiziano deposto Mohamed Morsi avevano annunciato nuove proteste oggi, mentre il numero delle vittime delle violenze degli ultimi giorni ha superato i 750. Almeno due le manifestazioni convocate. Al Cairo, cortei si muoveranno dalle moschee per dirigersi verso la sede del Corte costituzionale. L'Alleanza per la difesa della legittimità ha convocato una marcia verso piazza Roxy, nel quartiere orientale di Heliopolis, si legge in un messaggio su facebook del Partito Libertà e Giustizia, braccio politico dei Fratelli Musulmani. Ieri nello sgombero della moschea di Al-Fatah, dove si erano asserragliati per ore centinaia di islamisti, sono state arrestate 385 persone.

Al-Sisi: «In Egitto c'è spazio per tutti»
«In Egitto c'é spazio per tutti». È questa la frase più conciliante dell'intervento tenuto oggi dal comandante delle forze armate, ministro della Difesa e vicepresidente egiziano, generale al-Sissi, ripresa sul profilo Facebook dell'esercito. Secondo altre frasi citate dall'agenzia Mena, Sissi - che ha parlato di fronte ai vertici militari e al ministro dell'Interno - ha tuttavia difeso l'azione di forza in atto contro i Fratelli musulmani e ha evocato il «tunnel oscurò di un conflitto religioso».

Il bilancio di ieri: 79 morti
È di 79 morti il bilancio degli scontri di ieri in Egitto. Lo riferisce il governo egiziano citato dall'agenzia di Stato Mena.

La Ue: rivedremo le relazioni diplomatiche con l'Egitto
L'Unione Europea riesaminerà le relazioni diplomatiche con l'Egitto. Lo hanno annunciato il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, chiedendo alle autorità egiziane di evitare ulteriori escalation di violenza nel Paese. «L'Ue, insieme agli Stat membri, rivedrà urgentemente le relazioni con l'Egitto nei prossimi giorni e adotterà misure per perseguire questi obiettivi», si legge in una nota. «Non si possono giustificare la violenza e gli omicidi degli ultimi giorni. I diritti umani vanno rispettati. I prigionieri politici devono essere liberati», prosegue il comunicato congiunto.
I due presidenti avvertono che un'ulteriore escalation di violenza potrebbe avere «conseguenze imprevedibili» per l'Egitto e per la regione. «Le richieste di democrazia e di libertà fondamentali del popolo egiziano non possono essere disattese, e ancora meno lavate nel sangue», ammoniscono Van Rompuy and Barroso. È «fondamentale che le violenze cessino immediatamente, non c'é alternativa al dialogo», affermano.
«In collaborazione con i suoi partner internazionali e regionali l'Ue resterà fermamente impegnata negli sforzi di promozione della fine della violenza, della ripresa di un dialogo politico e per il ritorno al processo democratico», conclude l'Ue.

La Borsa riapre e precipita
Chiusura in netto calo per la borsa del Cairo, riaperta oggi dopo la sospensione delle contrattazioni decisa mercoledi' scorso a causa dei violenti scontri avvenuti in tutto l'Egitto. L'indice Egx30 segna una flessione del 3,87% a 5.334 punti. La seduta odierna è stata di tre ore anziché delle consuete quattro.

El Baradei lascia l'Egitto
Mohamed el-Baradei, ex vice presidente dimissionario dell'Egitto, ha lasciato il Cairo per volare in Austria, dove ha vissuto molti anni ai tempi in cui guidava l'Agenzia internazionale Onu per l'energia atomica (Aiea). Lo riporta la Cnn, citando l'agenzia egiziana EGY news. Il Premio Nobel per la pace s'era dimesso mercoledì scorso, per dissociarsi dalla repressione dell'esercito di questi giorni contro i sostenitori del deposto presidente islamico Mohamed Morsi.

A Hurgada arrivati 5.600 turisti
Oggi all'aeroporto internazionale di Hurgada sono arrivati 5.600 turisti, con un movimento di 56 aerei. Lo afferma il direttore dello scalo, Sami Abdel Meneim, sottolineando che nell'area sono state rafforzate le misure di sicurezza.
Dal 30 giugno sono arrivati «350.000 turisti», stimano le autorità locali. Il governatore del Sud Sinai, Khaled Fouda, assicura invece che la situazione è «assolutamente tranquilla a Sharm», dove il flusso delle presenze nei resort è attestato al 56% della ricettività.

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