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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2013 alle ore 14:23.

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Strage in Irpinia, secondo uno dei periti il bus aveva rotto i freni - Le ipotesi sull'accaduto - Dal Governo 50 ispettori per vigilare sulle autostrade

Il pullman precipitato lo scorso 28 luglio in Irpinia sul viadotto Acqualonga della Napoli - Bari, causando la morte di 39 persone, aveva perso il sistema di trasmissione che aveva danneggiato l'impianto frenante del mezzo: lo afferma, in una pausa dell'incidente probatorio, l' avv. Andrea Pianese, perito della famiglia Del Giudice che nel sinistro ha perso tre persone. Pianese, uscendo dal deposito dove sono in corso gli accertamenti tecnici, ha riferito che il sistema di trasmissione recuperato e sequestrato circa un chilometro prima del punto dove è avvenuto l'incidente appartiene sicuramente al bus che è precipitato dal viadotto: «La rottura del sistema di trasmissione ha anche danneggiato il sistema frenante ad aria dell'autobus. In sostanza il bus non aveva più i freni a disposizione quando è avvenuta la tragedia. Il mezzo aveva a disposizione anche un sistema frenante meccanico che, però, ha funzionato solo su una ruota. Questo potrebbe aver determinato anche una traiettoria irregolare sulla discesa di Monteforte».

Ferito durante il sopralluogo uno dei 17 peritiall'opera
È rimasto ferito durante i rilievi sul bus uno degli altri periti che stanno partecipando al sopralluogo disposto dalla Procura di Avellino. Eugenio Rapinese, perito nominato da Gennaro Lametta, ha battuto per una distrazione contro una trave in ferro, procurandosi una ferita al capo. Il professionista é stato soccorso da un'ambulanza e trasportato all'ospedale di Avellino, dove gli hanno applicato due punti di sutura. La perizia da parte dei 17 consulenti si protrarrà per tutta la giornata.

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