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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2013 alle ore 07:55.

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Prima casa a parte, il decreto approvato ieri contiene alcune misure da tempo attese e spesso richieste a gran voce dagli operatori. In alcuni casi si tratta di norme, a vantaggio dei proprietari, che impattano già sull'anno 2013. A esempio, viene soppressa la seconda rata dell'Imu 2013 sui "beni merce", vale a dire i fabbricati costruiti dalle imprese edili e non ancora venduti né affittati. Per altro, dal 2014, questi immobili saranno completamente esentati dal prelievo.
Il decreto legge contiene poi altre due misure particolarmente importanti, ma che avranno gradimento diverso da parte dei contribuenti.
La prima novità, positiva, riguarda tutte le attività produttive. Il provvedimento approvato ieri dal Consiglio dei ministri rende infatti deducibile il 50% dell'Imu dalle imposte sui redditi per le imprese e per gli esercenti arti e professioni. Una scelta annunciata da tempo che trova ora la sua formulazione, in base alla quale il beneficio sarà visibile già nelle dichiarazioni dei redditi del prossimo anno. Si tratta di una misura attesa, visto che il decreto legge 54 del maggio 2013 stabiliva in modo esplicito che la riforma dell'imposizione fiscale sugli immobili prevedesse di riformulare anche le regole sulla deducibilità dell'Imu per gli immobili utilizzati per le attività produttive.

Come si ricorderà, il prelievo immobiliare sulle attività produttive ha subìto, con l'arrivo dell'Imu, un rilevante incremento. Inoltre, non va scordato che il regime dell'indeducibilità dell'imposta immobiliare dal reddito di impresa e di lavoro autonomo rischiava di incappare in una censura della Corte Costituzionale. Ora arriva la norma che cerca di rimediare a questa situazione e fissa al 50% la quota di Imu deducibile dal Ires e Irpef. Di certo un passo nella giusta direzione, che forse richiedeva un po' più di coraggio anche perché il testo approvato ieri mantiene invariato il regime di indeducibilità dell'Imu a fini dell'Irap.
L'altra novità, questa volta negativa per i contribuenti, riguarda i proprietari di seconde case "a disposizione" (le case di villeggiatura o quelle comunque non affittate) e di terreni non affittati. Con l'arrivo dell'Imu, queste tipologie erano state escluse dall'Irpef e dalle addizionali. Il Governo, con effetto retroattivo all'anno 2013, reintroduce ora la tassazione Irpef (e le addizionali) sul 50% del loro reddito. Inutile dire che, per questi immobili, il "conto" finale del fisco è destinato ad aumentare sensibilmente. Alla quota Imu, già generalmente molto elevata anche per effetto degli aumenti di aliquota decisi a livello locale dai sindaci, si aggiungerà quest'anno (il pagamento, in effetti, sarà in calendario a giugno con Unico 2014) la quota di imposta sui redditi.

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