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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2013 alle ore 16:18.

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In sintesi, Obama tace su Putin e apprezza il sostegno della Francia a un'azione militare contro il regime siriano del presidente Bashar al-Assad, accusato di aver usato armi chimiche contro la popolazione. «Apprezzo molto l'impegno del presidente Hollande per una forte risposta internazionale per questi atti atroci» ha dichiarato Obama da San Pietroburgo aggiungendo che «qualsiasi azione contemplata sarà limitata e focalizzata sulla deterrenza», per evitare in futuro «l'uso di armi chimiche».

Martedì Obama parlerà al popolo americano
Il presidente ha annunciato poi che martedì parlerà al popolo americano ma soprattutto ha dichiarato che il regime di Assad con il suo uso delle armi chimiche è una minaccia per la pace e la sicurezza mondiale e minaccia i Paesi vicini. Intanto la Casa Bianca diffonde una dichiarazione con cui si condanna la Siria ed è firmata da dieci Paesi alleati: Australia, Canada, Francia Giappone, Corea del Sud, Arabia Saudita, Spagna, Turchia, il Regno Unito il cui Parlamento ha votato no all'intervento mettendo in grande imbarazzo Obama, e l'Italia.(qui la dichiarazione dal sito del Washington Post).

Obama ha incontrato il cinese Xi e il francese Hollande
Obama ha comunque incontrato il leader cinese Xi Jin Ping e il presidente francese, Francois Hollande, unico leader europeo ad appoggiare esplicitamente la decisione di Obama dalla prima ora. Atteso anche un bilaterale tra il ministro degli Esteri russo Lavrov e l'inviato dell'Onu in Siria, Brahimi. Obama ha comunque detto che molti leader del G20, guida di grandi economie del mondo, sono d'accordo con gli Stati Uniti sul fatto che Assad è responsabile per l'uso di armi chimiche sui civili e che il divieto internazionale sull'uso di questi gas deve essere rispettato a livello internazionale.

Il presidente ha comunque ammesso che c'è disaccordo sull'uso della forza in Siria senza il passaggio Onu. Passaggio molto difficile se non impossibile, visto il veto della Russia. Cosa che è stata detta esplicitamente da Samantha Power, ambasciatrice Usa all'Onu: «Abbiamo esaurito le alternative alle azioni militari, pensare che la Russia possa cambiare idea (al Consiglio di sicurezza Onu ndr) è naive».

Prima di ripartire per Washington, Obama ha incontrato i rappresentanti di alcune associazioni russe per i diritti civili, tra cui quelle che si battono per i diritti dei gay. Cosa che certo non farà piacere al Cremlino alle prese con una contestata legge contro gli omosessuali.

Nella notte colloqui Putin-Cameron
Colloquio nella notte tra il presidente russo Vladimir Putin e il premier britannico David Cameron. I due capi di Stato, secondo portavoce dello stesso Putin, hanno discusso a lungo della situazione in Siria. Cameron e il presidente russo si sono incontrati a margine del vertice del G20 a San Pietroburgo, dopo aver affrontato l'argomento a cena con gli altri leader mondiali e aver assistito a uno spettacolo che si è concluso verso le 2 di notte.

«Le parti si sono ancora una volta scambiate vedute riguardo la situazione in Siria», ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, alle agenzie di stampa russe. Il presidente russo e il primo ministro britannico hanno inoltre «confermato le loro intenzioni di continuare a lavorare allo sviluppo della cooperazione su un'ampia varietà di questioni», ha sottolineato Peskov. Cameron ha appoggiato i piani degli Stati Uniti per un'azione militare contro il regime siriano di Assad, ma non è riuscito a ottenere il via libera del parlamento britannico a una partecipazione del suo Paese.

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