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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2013 alle ore 12:29.

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Ricorso alla Corte di Giustizia Ue ("Schema Violante")
È la "seconda parte dello "Schema" proposto sa Violante, e prevede, in parallelo al ricorso alla nostra Consulta, la presentazione di un ricorso alla Corte europea di giustizia di Lussemburgo (quella dell'Unione Europea) per valutare la congruità della legge Severino con il diritto europeo. In caso di accoglimento, la norma verrebbe sospesa in attesa della pronuncia.

Revisione del processo Mediaset
Tra le strade possibili per "salvare" il Cavaliere dalla decadenza da senatore con un voto "politico" della Giunta i suoi difensori stanno valutando anche l'idea di chiedere una revisione del processo sui diritti Mediaset che però sarebbe possibile solo in presenza di nuove prove non a conoscenza della difesa prima della sentenza. A dare qualche chance alla revisione, secondo il coordinatore Pdl Sandro Bondi, sarebbe la recente documentazione dei giudici svizzeri «rivelata dal settimanale Tempi» che confermerebbero «la totale infondatezza della sentenza pronunciata sui diritti Mediaset», dimostrando che Frank Agrama ha svolto un ruolo «reale e non fittizio» di intermediario dei diritti Tv al centro del processo per frode fiscale. Se anche si andasse alla revisione, la sentenza di condanna non verrebbe comunque sospesa.

Amnistia e indulto
Al centro del dibattito politico del mese di agosto seguito alla condanna definitiva di Berlusconi l'ipotesi di amnistia o indulto ha una percorribilità pari allo zero, o quasi. L'amnistia è prevista dall'articolo 79 della Costituzione e prevede l'estinzione del reato e la cessazione dell'esecuzione delle pene, incluse quelle accessorie, quindi annullerebbe anche l'interdizione dai pubblici uffici. Il provvedimento richiederebbe pero' la maggioranza dei due terzi in entrambe le Camere, con un ruolo determinante del Pd. Improbabile anche l'ipotesi indulto, che al contrario dell'amnistia estingue solo la pena principale (per quella accessoria servirebbe una dichiarazione esplicita nel provvedimento). Nel caso specifico, peraltro, Berlusconi ha già usufruito di un indulto, e di certo non potrebbe cumulare i benefici di un secondo.

In entrambi i casi, l'iniziativa dovrebbe partire dal Parlamento (da escludere un passo delGoverno, anche se la Guardasigilli Cancellieri ha piu' volte auspicato una riflessione sull''amnistia per risolvere l'emergenza carcere). A rendere impossibile questa strada anche il peso dei precedenti: le amnistie del passato sono state per pene fino a tre anni, o al massimo 5. Berlusconi è stato sì condannato a 4 anni, ma amnistia e indulto si debbono eventualmente calcolare non sulla pena massima irrogata, ma sulla pena massima prevista dal Codice. Che nel caso della frode fiscale arriva a 6 anni.

Grazia e commutazione delle pena
Anche l'ipotesi di una grazia da parte del Qurinale ha occupato per giorni le cronache estive, dal momento che la Costituzione (articolo 87) prevede che il presidente della Repubblica possa «concedere grazia e commutare le pene». La prima, estingue in tutto o in parte la pena inflitta con sentenza irrevocabile, la seconda la trasforma in altra specie di pena prevista dalla legge (nel caso specifico, potrebbe in ipotesi essere una pena pecuniaria). La grazia cancella anche le pene accessorie, ma solo se così previsto dal decreto presidenziale che la autorizza.

Se questo è lo scenario generale, i margini di percorribilità della grazia sono comunque assai esigui, dal momento che il Qurinale, in una nota diffusa lo scorso 13 agosto, ha ricordato che la domanda di grazia da parte del conmdannato costituisce un passaggio «essenziale» per l'avvio dell'iter di valutazione della richiesta da parte della presidenza della Repubblica.

Da escludere che Napolitano decida di concedere sua sponte la grazia al Cavaliere, come precisato sempre nella nota di metà agosto, che sottolineava come il presidente della Repubblica non può prescindere «dalla prassi seguita in precedenza« in base alla quale, negli ultimi anni, «è stata ritenuta essenziale la presentazione di una domanda». Cosa che Berlusconi non vuole assolutamente fare (per ora) perché la riterrrebbe una ammissione di colpevolezza. Nello stesso messaggio, Napolitano ha confermato poi che «un eventuale atto di clemenza individuale inciderà sull'esecuzione della pena principale», escludendo quindi l'ipotesi di una grazia "limitata" all'interdizione dai pubblici uffici, che è quello che interessa di più Berlusconi. L'eventuale grazia a Berlusconi non annullerebbe l'applicazione della legge Severino su decadenza e incandidabilità del leader Pdl per i prossimi sei anni.

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