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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2013 alle ore 13:12.
L'ultima modifica è del 28 ottobre 2013 alle ore 18:09.

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Silvio Berlusconi e Angelino Alfano (Ansa)Silvio Berlusconi e Angelino Alfano (Ansa)

«I sottoscritti consiglieri nazionali si riconoscono nella leadership di Silvio Berlusconi, ovviamente a cominciare da me. Questo sarebbe il primo rigo di ogni documento che io dovessi sottoscrivere». Lo ha assicurato il vice premier Angelino Alfano alla presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa «Sale, zucchero e caffè. L'Italia che ho vissuto da nonna Aida alla Terza Repubblica», in uscita il 7 novembre. Alfano sembra insomma frenare sull'ipotesi scissione o gruppo autonomo. I contatti con il Cavaliere sarebbero ancora quotidiani, così come il tentativo di evitare la rottura.

Nessuna raccolta di firme per il consiglio nazionale
Non a caso Alfano smentisce una raccolta di firme dell'ala governativa: «Non è vero che circola un documento degli "innovatori" già da far sottoscrivere per il prossimo Cn». Il dubbio dunque non è la leadership di Silvio Berlusconi «e neanche il nome di Forza Italia». Sono «altre» per Alfano le questioni su cui discutere al consiglio nazionale. «E noi queste questioni le porteremo all'attenzione dell'opinione pubblica e del nostro movimento politico nei prossimi giorni». E a chi gli chiedeva conto di un suo interessamento alla leadership di Forza Italia ha risposto glissando: «Oggi siamo interessati a governare bene questo Paese».

Lupi: non vogliamo un "centrino" con Casini e Monti
Che lo strappo degli alfaniani nei confronti di Berlusconi e della nuova Forza Italia non sia dietro l'angolo lo conferma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, che assicura: «Nessuno di noi ha mai messo in discussione la leadership del presidente Berlusconi». E ancora, a rendere più esplicito il ragionamento: «Smettiamo di pensare che qualcuno di noi voglia fare un centrino o un centretto con Casini o con Mauro, che hanno fatto la loro scelta nel febbraio scorso ed è stata bocciata dagli elettori. Vogliamo una grande Forza Italia, un grande Centrodestra alternativo alla Sinistra».

Brunetta: Alfano è un amico, non farà un gruppo autonomo
Anche il capogruppo alla Camera del Pdl Renato Brunetta, a Radio 24, ha escluso rotture nel partito: «Non faranno un gruppo autonomo perché consentirebbero la vittoria della sinistra e questo non se lo può permettere nessuno all'interno di Forza Italia. Alfano sta con Berlusconi. È cosa ben diversa da Fini. Alfano è mio amico». E ha poi concluso:«Disuniti si perde».

Decadenza, attesa per le decisioni della Giunta per il Regolamento
Sugli equilibri interni al Pdl influirà senza dubbio anche la riunione della Giunta per il regolamento del Senato che domani pomeriggio dovrebbe segnare una nuova tappa di avvicinamento verso la decadenza del leader del centrodestra. All'ordine del giorno ci sono infatti «Questioni interpretative sulle modalità di voto in Assemblea», per deliberare, in Aula, l'allontanamento di Silvio Berlusconi dopo la condanna per frode fiscale. Il Pdl continua a contare su un ripensamento del Pd e nel mantenimento del voto segreto, come auspicato oggi sia da Alfano («spero che si rispetti il principio di non retroattività delle norme penali e comunque di quelle afflittive») sia dal capogruppo Schifani («C'è ancora tempo perché il Pd raccolga l'appello a votare secondo coscienza e senza pregiudizi, accettando che della questione relativa alla irretroattività della legge Severino venga investita la Corte costituzionale»).

Scelta civica e Linda Lanzillotta ago della bilancia
Domani, la Giunta ascolterà le conclusioni sull'opzione tra voto segreto e palese dei relatori Anna Maria Bernini (Pdl) e Francesco Russo (Pd), cui seguirà la discussione con gli altri componenti: Donato Bruno, Francesco Nitto Palma (Pdl), Anna Finocchiaro, Luigi Zanda (Pd), Maurizio Buccarella, Vincenzo Santangelo (M5S), Roberto Calderoli (Lega), Mario Ferrara (Gal), Loredana De Petris (Misto-Sel), Karl Zeller (Autonomie-Svp) e Linda Lanzillotta (Sc), reduce quest'ultima da una riunione con il gruppo nel pomeriggio di oggi. Il suo voto, in particolare, potrebbe essere decisivo, visti gli schieramenti della vigilia: Pd, Sel e M5S a favore del voto palese; Pdl, Lega, Gal e molto probabilmente Svp per il voto segreto. Al momento, la senatrice montiana rimane possibilista sia sul voto palese che su quello segreto, anche se nei giorni scorsi si è espressa contro le modifiche delle regole ad personam.

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