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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2013 alle ore 18:12.
L'ultima modifica è del 05 novembre 2013 alle ore 23:08.

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Sì all'euro. Nonostante recessione, austerity e i cenni esplosivi di una nuova strategia della tensione. Un sondaggio del centro di ricerche Pew rivela che il 69% della popolazione greca si dichiara favorevole alla moneta unica. Atene resta agganciata a Eurolandia, vista come fattore «di ammodernamento» di un paese in stallo da anni: la fase recessiva dura da sei anni e, seconde le ultime stime, il tasso di disoccupazione ha superato il 27%.

Intanto qualche timido indicatore torna a far sperare per l'economia ellenica, alle prese con le richieste del piano di salvataggio Ue, con tanto di tagli e privatizzazioni. Il governo è fiducioso sul fatto che quest'anno il paese possa registrare un piccolo avanzo primario, il deficit delle partite correnti, all'11% nel 2008, è stato pressoché eliminato, e la disoccupazione seppur a livelli alti è sotto il record del 30% registrato all'alba della crisi.

Austerity, Schulz chiede chiede che la troika sia più responsabile
Proprio in questi giorni, il presidente del parlamento europeo Schulz ha chiesto che la troika sia più «responsabile verso qualche istituzione». La commissione Affari Economici del Parlamento europeo «sta conducendo un'indagine sull'operato della troika in Grecia, in Portogallo, in Irlanda e a Cipro per capire per quale motivo si sono registrati tanti errori e perché tante affermazioni, che tre anni fa venivano considerate corrette, si sono invece dimostrate assolutamente errate. Il controllo democratico, dopo tre anni di attesa, può finalmente cominciare», ha concluso Schulz.

Le ombre di una «strategia della tensione» su Atene

Sempre Schulz ha condannato ogni violenza politica nel corso di una visita-lampo ad Atene, dove venerdì scorso due militanti del partito neonazista Alba Dorata sono stati barbaramente uccisi in un agguato dai contorni ancora molto oscuri.

Ha definito queste violenze un «segnale di allarme di destabilizzazione». Noi, ha aggiunto, «chiediamo il rispetto reciproco, anche per i partiti che negano il rispetto e la dignità degli altri. Questi partiti esistono: in una democrazia, non si combatte con la violenza ma con le argomentazioni». Schulz presiedeva una conferenza pubblica del Parlamento europeo al Megarion di Atene sul futuro economico del Paese e dell'Europa meridionale.

Anche lo scrittore greco Vassilis Vassilikos - l'autore di "Z, l'Orgia del potere", il libro da cui venne tratto un famoso film sulla Atene alla vigilia del colpo di stato dei colonnelli nei primi anni 60 - è certo che la Grecia «stia entrando in una fase di «strategia della tensione». Con tutto l'armamentario di questa situazione scellerata per rendere ancora più esplosiva una situazione già molto complicata, dopo sei anni di recessione dove la Grecia ha perso il 25% del Pil con una disoccupazione al 27%. Una strategia della tensione che noi italiani ben conosciamo per averla vissuta sulla nostra pelle negli anni 70: servizi deviati, provocazioni, attentati senza colpevoli, destabilizzazioni.

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