Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2013 alle ore 14:20.
L'ultima modifica è del 18 novembre 2013 alle ore 15:51.

My24
Enrico LettaEnrico Letta

Il premier Enrico Letta non ha dubbi. La ripresa è vicina. Mentre «il 2013 è stato un importante anno di transizione politica ed economica in Italia, il 2014 sarà un »anno decisivo» per il Paese, ricorda il presidente del Consiglio, nel corso di un convegno del Financial Times. «Siamo nell'ultimo trimestre e in questo trimestre prevediamo di risolvere il problema della crescita», aggiunge. Dopo la bocciatura da parte della Commissione europea della legge di Stabilità, all'esame della commissione Bilancio del Senato, il premier rilancia sulle misure per il contenimento del deficit. «Questa settimana - anticipa - presenteremo un piano di privatizzazioni che viene discusso oggi con il ministro delle Finanze».

Il successo del Governo si gioca sulla partita per ridurre la spesa pubblica
In parallelo si giocherà la partita per il taglio della spesa pubblica. Sarà la spending review, infatti, il terreno su cui «si misurerà il successo della nostra azione», spiega Letta nel suo intervento, in mattinata, al Cnr per le celebrazione del 90esimo anniversario. Un'osservazione che arriva nel giorno in cui si insedierà il comitato dei ministri presieduto da Carlo Cottarelli che avrà proprio il compito di tagliare selettivamente la spesa pubblica. Nell'intervento al Cnr il premier sottolinea anche la necessità di aumentare i fondi per la ricerca. «Le risorse in più che arriveranno il prossimo anno dal rientro dei capitali all'estero e dalla rivalutazione delle quote Banca d'Italia renderanno possibile il rafforzamento di un impegno non una tantum», spiega.

Il premier: i tedeschi non sono stati gli unici a salvare l'euro
La ripresa, va tuttavia chiarito, passa anche da una maggiore flessibilità nel rispetto dei parametri comunitari di contenimento della spesa pubblica. Nel colloquio con il Financial Times Letta critica la politica di rigore di Berlino e chiede un cambiamento di rotta. «I tedeschi non sono gli unici a salvare l'Euro e l'Europa - sottolinea - , c'è un contributo molto importante anche dell'Italia e di altri paesi, ad esempio - continua il presidente del Consiglio - il nostro contributo al Fondo salva stati e altri meccanismi è dieci volte quello della Finlandia». Ciò detto, la strategia generale non cambia, a cominciare dal «percorso di consolidamento fiscale», che « è un mantra, un dovere, vogliamo continuare lungo questa strada».

Letta benedice la scissione nel centro destra
Un'altra condizione per mettersi alle spalle la crisi è la stabilità politica. Il presidente del Consiglio "benedice" la scissione tra Forza Italia e Nuovo centrodestra. «Quello che è successo nell'ultima settimana », con la scissione nel centrodestra, «aiuterà la stabilità in Italia». «Nel 2014», spiega Letta, dobbiamo «arrivare a riforme politiche e istituzionali decisive per avere un sistema politico stabile con istituzioni efficaci e che lavorino». «Noi abbiamo bisogno di stabilità politica innanzitutto - osserva ancora - ecco perché il 2014 sarà l'anno decisivo per introdurre le riforme e cambiare il sistema politico-istituzionale». Quanto invece ai rapporti all'interno del Partito democratico, il premier nega che ci sia una competizione con il candidato alla segreteria Matteo Renzi.

«Riforme costituzionali prima dell'estate 2014»
Sulla questione delle riforme costituzionali, il capo del Governo ricorda che se a dicembre ci sarà il voto favorevole del Parlamento «saremo in grado di avere prima dell'estate il voto definitivo su vari temi importanti, per 3 ragioni: passare dal bicameralismo a monocameralismo sui voti di fiducia. La riduzione del numero parlamentari. E tre, la riforma del titolo quinto della Costituzione sul rapporto tra autorità locali e centrali: un tema molto importante per gli investitori esteri».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi