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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2013 alle ore 10:11.
L'ultima modifica è del 05 dicembre 2013 alle ore 19:25.

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La conferenza dei capigruppo della Camera ha riconfermato la dichiarazione di urgenza per l'esame della riforma di una legge elettorale ed ha invitato la commissione Affari costituzionali di Montecitorio a calendarizzarla, consentendo alla presidente Boldrini di concordare con il presidente del Senato Piero Grasso il percorso da seguire, ossia un'eventuale intesa sul passaggio della legge alla Camera. È l'orientamento emerso dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio.

Camera chiede assegnazione riforma legge elettorale
La posizione emersa dopo circa due ore di riunione, che ancora non si è conclusa. L'urgenza per l'esame della riforma della legge elettorale alla Camera era stata già decisa dai capigruppo di Montecitorio nello scorso mese di agosto.


Boldrini: sentirò Grasso per un'intesa
Inanto la presidente della Camera Laura Boldrini annuncia che sentirà il presidente del Senato Pietro Grasso per trovare un'intesa sul percorso da seguire. «Nel segno di una piena collaborazione istituzionale, l'obiettivo di una nuova legge elettorale è più che mai cruciale - dice Boldrini - I cittadini ci fanno una richiesta inequivocabile, e soddisfarla è essenziale per ripristinare la loro fiducia verso la politica»

Sisto: a breve riforma elettorale in commissione Camera
E Francesco Paolo Sisto, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, ha annunciato la calendarizzazione a breve delle proposte di riforma della legge elettorale. «Dopo le ricognizioni del caso, provvederò, in linea con quanto richiesto dalla presidente Boldrini in seguito alla conferenza dei capigruppo, a porre con urgenza la riforma della legge elettorale all'ordine del giorno della commissione Affari costituzionali», ha dichiarato.

Ncd: se Grasso si piega reagiremo
L'ipotesi del passaggio della riforma della legge elettorale alla Camera non piace però al Nuovo centrodestra. «Il presidente del Senato è avvertito. Se dovesse piegare i propri comportamenti alle pretese di partito o di frazioni di partito verrebbe meno al suo ruolo istituzionale e le reazioni sarebbero proporzionate a un comportamento così grave» tuona il capogruppo di Ncd al Senato Maurizio Sacconi.

Alfano: no al doppio turno
E lo stesso leader del Ncd Angelino Alfano aveva avvertito stamattina: «La legge adesso è incardinata al Senato, lavorerà il Senato». Poi aveva detto no al doppio turno: «Non abbiamo aperto al doppio turno, abbiamo detto che sulla legge elettorale per noi sono chiari due obiettivi: mantenere il bipolarismo e che venga restituita al cittadino la possibilità di scegliere il proprio deputato ed il proprio senatore».

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