Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2013 alle ore 08:34.
L'ultima modifica è del 12 dicembre 2013 alle ore 08:35.

My24
(Ansa) (Ansa)

Enrico Letta incassa la fiducia su un ampio programma di riforme economiche ed istituzionali per il 2014, ottenendo 379 voti favorevoli e 212 contrari alla Camera, 173 sì al Senato contro 127 no. Sarà un «nuovo inizio», assicura il presidente del Consiglio avvertendo che si batterà come un leone per evitare il precipitare verso il caos. Un richiamo a tutte le forze politiche a ritrovare dignità e uscire dall'angolo a non ignorare i primi segnali di ripresa per sostenere il rilancio perché il rischio «è che l'Italia prenda una strada sbagliata». Nel suo discorso di replica al Senato, nell'ambito del dibattito sulla fiducia, ammette la profonda crisi sociale del Paese «un'onda lunga di una crisi che all'inizio non è stata percepita» ma rilancia: «La politica deve essere in grado, da una parte, di sostenere il rilancio e la ripresa in corso, dall'altra lenire le ferite sociali terribili che derivano dall'onda lunga della crisi». Gli strumenti per «il sostegno e l'inclusione attiva intervengono e devono intervenire esattamente su questo secondo fenomeno: la deriva di famiglie italiane che hanno perso il loro lavoro, con una maggiore taratura sul Mezzogiorno».

Ci sono le condizioni per lavorare
Il presidente del Consiglio ha sottolineato che «questo lavoro complesso e difficile ha bisogno di istituzioni che riescono a funzionare» e ci sono «non solo le condizioni ma anche l'unità d'intenti, la voglia e le competenze per lavorare con forza in questa direzione». Ma questo non é sufficiente «se non c'é la passione» e fare in modo che «l'anno 2014» sia l'anno in cui «la politica può ritrovare la dignità ed uscire dall'angolo in cui si é cacciata: la vera posta in gioco - ha concluso Letta - é questa». Letta, ricordando quanto già detto alla Camera, ha sottolineato l'intenzione di combattere come un leone «perché un Paese senza una politica forte e legittimata é un Paese che prende una strada che io non voglio prenda».

La ripresa c'è.
«Il tema di fondo è che oggi gli indicatori ci dicono che la ripresa c'è ed è a portata di mano, questi non sono un toccasana per la crisi ma possono consentire di ripartire» ha detto il premier .

La fiducia alla Camera
La Camera ha confermato la fiducia al governo Letta. I sì sono stati 379, i no 212, gli astenuti 2 (gli assenti erano 36). Lo scorso 29 aprile, il premier incaricato, in occasione della sua prima fiducia a Montecitorio, aveva incassato 453 sì e 153 no e 17 astenuti (con il voto compatto a favore dell'ex Pdl). Tiene insomma la nuova maggioranza «numeraicamente più debole, ma più coesa».

Obiettivi realizzabili in tempi certi
Stamattina nelle sue comunicazioni all'Aula il premier Letta ha esordito chiedendo la fiducia «per un nuovo inizio con obiettivi realizzabili e tempi certi». Così il premier Enrico Letta nel suo discorso alla Camera per la richiesta del voto di fiducia al governo dopo l'uscita (due settimane fa) di Forza Italia dalla maggioranza. «Ho la determinazione a lottare con tutto me stesso per evitare di rigettare nel caos tutto il Paese proprio quando sta rialzandosi: l'Italia è pronta a ripartire ed è nostro compito» aiutare a farcela, ha aggiunto Letta, che promette di «giocare all'attacco» perché «gli italiani vedano ripagati i loro sacrifici».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi