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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2014 alle ore 18:33.
L'ultima modifica è del 15 gennaio 2014 alle ore 14:17.

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«Il primo ministro è il capo del governo. Se si logora, si logora per le cose che fa. O che non fa. Non per il tentativo di altri di realizzare finalmente riforme attese da vent'anni». Lo ha scritto in una lettera alla Stampa il segretario del Pd Matteo Renzi, rispondendo a un editoriale di Luca Ricolfi intitolato 'Il lavoro non lo creano i dilettanti'. «Se facciamo la legge elettorale - sottolinea il sindaco di Firenze nella sua lettera - lo facciamo per dare una speranza agli italiani, non per logorare Letta. Se Letta si logora è perché governa male, non perché c'è un nuovo segretario del Pd. Da parte mia mi sento obbligato a dare una mano perché Letta governi bene: gioco nella stessa squadra».

Niente primarie a Firenze
Niente primarie a Firenze per l'elezione del sindaco a maggio. L'assemblea cittadina del Pd ha ratificato la ricandidatura di Matteo Renzi con l'80% dei voti (114 sì, un no e 30 astenuti) .

L'assemblea dei senatori Pd
Serve una legge elettorale «che elimini l'inciucio». Lo avrebbe detto Matteo Renzi ieri sera nel corso dell'assemblea dei senatori Pd, secondo quanto viene riferito dai presenti. «La cornice alla quale mi sento vincolato è legge elettorale che elimini l'inciucio. Legge elettorale, riforma costituzionale, interventi sul lavoro, queste le priorità del Pd in ossequio alle primarie». Poi una bordata all'esecutivo: «Il governo in questi mesi ha fatto poco. E uso un eufemismo». Poi è la volta dei dirigenti ministeriali: «Siamo un Paese in cui i capi di gabinetto contano più dei ministri». Per fare la riforma del lavoro, ha detto, bisogna essere credibili: per questo bisogna tagliare i costi della politica.

Abbiamo messo un po' di peperoncino ai politici romani
A Ballarò ieri ha ribadito che il Governo ha fatto poco. «Io con Letta non ho mai litigato, è abbastanza noioso questo giochino di chi logora chi. In 11 mesi il governo non ha fatto molto e qualche riflessione va fatta. Nessuno vuole mettere in discussione la leadership di Letta, basta che il governo faccia le cose. Se si fanno le cose al governo gli facciamo un monumento, la politica è ferma da vent'anni. Abbiamo messo un po' di peperoncino ai politici romani».

Il nuovo Senato non potrà essere né elettivo né prevedere indennità
Il nuovo Senato non potrà essere «né elettivo» né prevedere «indennità» per i senatori, «solo così si supera il bicameralismo», ha chiarito Matteo Renzi. «Il nostro progetto é la trasformazione del Senato in Camera delle autonomie, su cui andare a chiedere il consenso anche alle altre forze politiche», ha sottolineato Renzi. E «nel pacchetto che noi proponiamo c'é la revisione del titolo V», ha ribadito.

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