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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2014 alle ore 08:49.
L'ultima modifica è del 17 gennaio 2014 alle ore 12:33.

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Oggi mi fanno pagare i tanti no detti
«Certo - ha riconosciuto De Girolamo -, non posso negare che mi sia stato da più parti richiesto di intervenire, anche da parte di persone autorevoli» per raccomandare e segnalare «mogli, sorelle, fidanzate» per un posto, «ma io ho sempre detto di no e forse oggi mi fanno pagare questo».

L'inchiesta e i colloqui registrati
Il procuratore Giuseppe Maddalena e il pubblico ministero Giovanni Tartaglia Polcini hanno aperto un'inchiesta sulla Asl di Benevento con l'obiettivo di fare luce sulla gestione di nomine e appalti. A chiamare in causa il ministro del Ncd, all'epoca dei fatti coordinatore provinciale del Pdl, è Felice Pisapia, ex direttore amministrativo della Asl, accusato di truffa e malversazione. Nell'ordinanza il Gip scrive che esiste un «direttorio politico-partitico» che avrebbe condizionato e influenzato le scelte nella azienda sanitaria locale. Un direttorio che, scrive il giudice «si occupava, in funzione di interessi privati e di ricerca del consenso elettorale, con modalità a dir poco deprimenti ed indecorose, di ogni aspetto della gestione della Asl». Pisapia ha registrato una serie di colloqui avvenuti nell'estate del 2012 nella casa del padre del ministro, all'insaputa di tutti i partecipanti. Dai colloqui emergerebbe tra l'altro che l'attuale ministro avrebbe esercitato pressioni per le assegnazioni degli appalti relativi al 118 e al bar interno all'ospedale Fatebenefratelli.

Scelta civica: De Girolamo valuti dimissioni. Mozione di sfiducia M5s
Sul caso De Girolamo ci sono «zone d'ombra, motivi di perplessità che vanno approfonditi», è stato il commento di Andrea De Maria, deputato del Pd tra i firmatari dell'interpellanza urgente alla quale ha risposto il ministro. De Maria ha ricordato che «per situazioni molto meno rilevanti, una sua collega, Josefa Idem, ha compiuto un gesto doloroso e importante, di sensibilità e responsabilità». «La nostra attenzione resta alta - ha assicurato l'esponente dem - e valuteremo con serietà e senza pregiudizi quanto ci ha detto oggi. Saremo molto esigenti».

La mozione di sfiducia dei Cinque Stelle
«Non chiedo le dimissioni della De Girolamo come invece feci per il ministro Cancellieri ,ma penso che dovrebbe fare un passo indietro perché la vicenda é imbarazzante», ha osservato Pippo Civati. «Riguardo caso De Girolamo - ha affermato il presidente del Pd, Gianni Cuperlo - penso che ci sia un tema politico che riguarda criterio di opportunità, di contesto, non è tema solo giudiziario. Per me si parte dal fatto che c'è una dimensione della politica che non si può scaricare su quella giudiziaria». Sempre nella maggioranza il segretario di Scelta civica Stefania Giannini ha chiesto che il ministro valuti l'ipotesi di fare un passo indietro.

M5s: De Girolamo non credibile, il Pd firmi la nostra mozione di sfiducia
Preme M5s. In una nota il gruppo Cinque Stelle della Camera ha chiarito che «la risposta all'interrogazione farsa del ministro non ci convince in nessun modo. Ribadiamo la nostra richiesta di calendarizzare in tempi rapidi la mozione di sfiducia. E non solo: chiediamo ai deputati Pd, che oggi hanno espresso sterili perplessità, di firmare la nostra mozione che dovrebbe essere discussa alla camera nei prossimi giorni».

La difesa del Nuovo centrodestra
Ha difeso la responsabile dell'Agricoltura il suo partito di appartenenza, il Nuovo centrodestra. Secondo il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello «bisogna avere una cultura garantista a 360 gradi. In politica dobbiamo difendere De Girolamo come Faraone, perchè non si può fare una differenza tra un caso e l'altro». A difesa di De Girolamo si è schierata anche Forza Italia, che insiste sulla teoria del complotto. «Tesi ridicola e poco credibile - ha osservato Clemente Mastella -. Ma se fosse vero, non essendo io tra i complottardi, mi aspetto da chi mi ha dato dell'uomo di m.... un sms di scuse e un gigantesco mazzo di fiori». Letta, che ha sentito ma non visto il ministro, ha chiarito che avrebbe ascoltato con molta attenzione l'intervento in aula del ministro. Non è dunque esclusa una sostituzione della responsabile dell'Agricoltura nell'ambito di un rimpasto di governo.

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