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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2014 alle ore 08:00.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 11:47.

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Un uomo dai due volti. Quello puro, del sogno bucolico "a vocazione biologica" nel Chiantishire. E quello impuro, dei rifiuti speciali smaltiti illecitamente. E delle centinaia di migliaia di euro di supposte tangenti.
Secondo la Procura di Milano, Luigi Pelaggi, cinquantanovenne avvocato ex capo della segreteria tecnica del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, era un novello Giano bifronte.

«Una località magica». Così Pelaggi descrive Poggio Cennina, l'azienda agricola che possiede nel Chianti aretino assieme a Paolo Rossi, il Pablito dei Mondiali del 1982.
È lì che Pelaggi ci informa di aver «finalmente realizzato il grande sogno di costruirmi una vita a contatto con la natura». Con tanto di produzione di vino e di olio extravergine e «85 ettari di boschi, alberi da frutto e piante coltivate e aiutate a crescere in modo sano, nel rispetto dei loro naturali equilibri».
Decisamente molto meno sane erano invece le 142.500 tonnellate di rifiuti speciali - per lo più fuliggine e nerofumo - che, secondo l'accusa, Pelaggi avrebbe contribuito a far smaltire illegalmente durante l'intervento di bonifica della cosiddetta «area ex Sisas» nel milanese.
«A fronte delle illecite dazioni di danaro, (l'avvocato Pelaggi) consentiva alla Daneco Impianti s.r.l., dapprima l'aggiudicazione definitiva e la stipulazione del contratto di appalto per la rimozione dei rifiuti, e successivamente, l'esecuzione delle operazioni di rimozione e smaltimento dei rifiuti, in violazione della normativa ambientale». Sono queste le conclusioni a cui sono giunti i pm Paolo Filippini e Paola Pirotta nell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo.

Il Gip di Milano Luigi Varanelli ha accettato l'impianto accusatorio dei pm e accolto la richiesta di misure cautelari che ieri ha portato all'arresto dell'ex braccio destro tecnico del ministro Prestigiacomo e di altre cinque persone.
Per Pelaggi i guai giudiziari non si esauriscono però qui. L'avvocato è infatti oggetto di un'inchiesta avviata dalla Procura di Napoli e trasferita per competenza a quella di Roma riguardante supposte tangenti a politici e manager pubblici apparentemente generate da sovrafatturazioni nello sviluppo del cosiddetto Sistri, il sistema satellitare di tracciabilità dei rifiuti costato oltre 400 milioni di euro.
Il 18 aprile scorso la Procura di Napoli ha chiesto e ottenuto l'arresto di Sabatino Stornelli, ex amministratore delegato di Selex Service Management, la controllata di Finmeccanica impegnata nel progetto Sistri. Al Sole 24 Ore risulta che Stornelli abbia parlato del ruolo di Pelaggi nella vicenda. Ma a fare il suo nome alla magistratura sono stati anche Lorenzo Cola e Lorenzo Borgogni, rispettivamente collaboratore e braccio destro di PierFrancesco Guarguaglini, l'ex Ad di Finmeccanica. Entrambi avrebbero descritto «richieste di denaro avanzate all'Ing. Stornelli dall'avvocato Pelaggi». L'inchiesta è ora in corso, condotta dal pm Paolo Ielo con il supporto dei Carabinieri del Ros di Roma.

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