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Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2014 alle ore 11:01.
L'ultima modifica è del 06 febbraio 2014 alle ore 08:30.

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Continua l'esame del decreto Destinazione Italia alla Camera. Tra le ultimissime novità in commissione, l'approvazione di un emendamento che sancisce la sospensione per il 2014 delle cartelle esattoriali a favore delle imprese che hanno crediti con la Pa. In particolare, si stabilisce che per l'anno in corso sono sospese le cartelle di Equitalia e di altri agenti della riscossione nei confronti delle imprese «titolari di crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, per somministrazione, fornitura, appalti e servizi, anche professionali, maturati nei confronti della Pa e regolarmente certificati».

Ovviamente l'emendamento, promosso da M5S e riformulato dai relatori, specifica che la sospensione sarà possibile se la somma iscritta a ruolo è inferiore o pari al credito vantato. Sarà un dcereto Mef-Sviluppo economico, da emanare entro 90 giorni, a stabilire i criteri di individuazione degli aventi diritto, nonché le modalità di trasmissione dei relativi elenchi agli agenti della riscossione.

Confermata la soppressione dell'articolo 8 del decreto Destinazione Italia contenente norme sull'Rc auto e, di conseguenza, saltano le riduzioni del premio inizialmente previste, ad esempio nel caso di installazione della scatola nera o di ispezioni preventive del veicolo. Troppe pressioni incrociate delle lobby e provvedimento completamento snaturato.

La decisione è stata presa poco fa nell'incontro tra governo e capigruppo di maggioranza,
a Palazzo Chigi, e conferma quanto anticipato sulle pagine del Sole 24 Ore. Le norme, come riformulate nel faticoso tentativo dei relatori, finivano per accogliere molte richieste delle compagnie assicurative penalizzando i carrozzieri ma, soprattutto, senza rappresentare nememno un reale vantaggio per i consumatori. Ora, molto probabilmente, l'intera materia sarà ridiscussa in un disegno di legge delega.

Secondo Palazzo Chigi, la decisione è stata presa per garantire il superamento dell'ingorgo che metteva a rischio l'approvazione stessa del provvedimento (attualmente all'esame delle commissioni della Camera) e degli altri decreti.

Si lavora intanto su altri temi. Verso il via libera anche l'emendamento ribattezzato "salva Antonio Merloni". La proposta, firmata da tre deputati del Pd, due marchigiani, Paolo Petrini ed Emanuele Lodolini e uno umbro, Giampiero Giulietti, prevede in sostanza che possa essere considerata legittima la vendita di aziende in esercizio, nell'ambito di procedure di amministrazione straordinaria, nel caso sia rispettato il criterio di prevalenza del ricavo, evitando quindi di bloccare eventuali cessioni di aziende in crisi sulla base dell'inderogabilità del prezzo minimo. La norma sembra far seguito al recente annullamento della vendita della ex Antonio Merloni alla JP Industries deciso dal Tribunale di Ancona con la motivazione che il prezzo pagato sarebbe stato cinque volte inferiore al valore di mercato.

Per quanto riguarda gli emendamenti già approvati, è confermata la soluzione sul credito d'imposta per la ricerca e ai voucher per le Pmi digitali: si attingerà al Fondo sviluppo e coesione (ex Fas) e al Fondo per l'attuazione delle politiche comunitarie. Il bonus ricerca, però, viene limitato alle imprese con un fatturato annuo inferiore a 500 milioni. Estensione per i mutui a tasso zero per l'imprenditorialità giovanile e femminile: tra i progetti finanziabili rientrano anche le iniziative nel commercio e nel turismo. Novità anche per il pacchetto a sostegno del credito non bancario: il Fondo di garanzia Pmi potrà prestare garanzia anche in favore delle società di gestione del risparmio che, per conto dei fondi comuni di investimento, sottoscrivano mini-bond.

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