Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2014 alle ore 13:44.
L'ultima modifica è del 25 febbraio 2014 alle ore 22:11.

My24

STRASBURGO – La Commissione europea ha rivisto leggermente al ribasso le proprie stime di crescita per l'Italia nel 2014, proprio mentre la ripresa economica, secondo lo stesso esecutivo comunitario, «si sta rafforzando» in tutta l'Unione Europea, anche nei paesi più vulnerabili. Sul fronte delle finanze pubbliche, un nervo scoperto da anni, il commissario agli Affari economici Olli Rehn osserva un miglioramento sia sul fronte del deficit che sul versante del debito.

Secondo le previsioni d'inverno della Commissione, pubblicate oggi, la crescita in Italia quest'anno sarà appena dello 0,6% (rispetto allo 0,7% stimato in novembre). La stima per la zona euro nel suo insieme è pari al doppio, l'1,2%. Sempre quest'anno, il deficit italiano dovrebbe attestarsi al 2,6% del prodotto interno lordo, in calo dal 2,7% stimato alla fine dell'anno scorso (più o meno in linea con le stime dell'ormai ex ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni).

Anche sul versante del debito pubblico, la Commissione ha rivisto le proprie stime al ribasso. Il passivo dovrebbe attestarsi al 133,7% nel 2014 e al 132,4% del Pil nel 2015. A proposito di finanze pubbliche, Bruxelles nota che la spesa per interessi, grazie anche a un calo dei rendimenti, è scesa tra il 2012 e il 2013 dal 5,5 al 5,3% del Pil. A questa evoluzione ha probabilmente contribuito anche l'uscita del paese dalla procedura di deficit eccessivo.

Ciò detto, la Commissione osserva che il deficit strutturale dopo un atteso miglioramento nel 2014, rispetto al 2013, rischia di risalire nel 2015 allo 0,8% del Pil, in assenza di misure correttive. La questione non è banale. Lascia intendere che Bruxelles potrebbe chiedere nuove misure di finanza pubblica all'Italia. Dal 2016 in poi il paese sarà poi soggetto alle nuove regole del Patto di Bilancio, e dovrà ridurre il debito pubblico di un ventesimo all'anno.

In un capitolo dedicato all'Italia, l'esecutivo comunitario spiega che «grazie a un rafforzamento della domanda estera, proveniente anche dai partner commerciali della zona euro, l'attività industriale dovrebbe crescere, seguita dal settore dei servizi». L'export dovrebbe crescere del 3,3% nel 2014 e del 4,9% nel 2015. Bruxelles si aspetta che alla (debole) ripresa contribuisca anche la domanda interna, e in particolare un aumento degli investimenti sostenuti da un settore bancario in migliore salute.

Parlando davanti a Parlamento europeo qui a Strasburgo, Rehn ha avvertito che nonostante la ripresa economica in molti paesi dell'Unione "la disoccupazione resterà a livelli non accettabili". In Italia, le stime della Commissione indicano un tasso al 12,6% nel 2014 e al 12,4% della popolazione attiva nel 2015. "È giusto evitare l'eccesso di ottimismo - ha aggiunto Rehn - ma anche l'eccesso di il pessimismo, perché non aiuta il progresso e mina la fiducia. Serve autostima per superare la crisi".

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi