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Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2014 alle ore 18:26.
L'ultima modifica è del 01 marzo 2014 alle ore 11:04.

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Conti di Roma salvati dal default. In un comunicato il Governo anticipa i contenuti del provvedimento successivo al ritiro del decreto Salva Roma bis. Arrivano 570 milioni nelle casse capitoline per garantire l'equilibrio economico e 20 milioni per la raccolta differenziata nel triennio 2014-2016. Ma anche una stretta sulle società partecipate del Campidoglio, una galassia di 26 enti gran parte dei quali in profondo rosso. Nonostante la necessità di ridurre il disavanzo di Roma, «non alzerò le tasse ai cittadini romani, che hanno il diritto di avere servizi all'altezza» ha annunciato il sindaco Ignazio Marino intervendo durante la trasmissione "La vita in direttà" su Rai Uno.

Le novità del decreto

Nel testo si legge che «Il Commissario straordinario del Governo per il Comune di Roma è autorizzato ad anticipare alla gestione ordinaria del Comune l'importo - altrimenti dovuto in più rate e prevalentemente derivante dai tributi versati dai cittadini romani – di 570 milioni di euro, comprensivi quelli già erogati sulla base del decreto legge 151 / 2013 ritirato».

Contestualmente si dispone che «il Comune di Roma prepari piani di rientro pluriennali dal debito, dettando i criteri per tale rientro corrispondenti a quelli introdotti in sede parlamentare e cioè:
•applicare le disposizioni finanziarie e di bilancio e i vincoli in materia di acquisto di beni e servizi e di assunzione di personale;
•operare una ricognizione dei fabbisogni di personale nelle società partecipate;
•adottare modelli innovativi per la gestione dei servizi di trasporto pubblico locale, di raccolta dei rifiuti e di spazzamento delle strade anche ricorrendo alla liberalizzazione;
•procedere, se necessario, alla dismissione o alla messa in liquidazione delle società partecipate che non risultino avere come fine sociale attività di servizio pubblico;
•valorizzare e dismettere quote del patrimonio immobiliare del comune.
Il Comune di Roma trasmetterà ai ministeri dell'Interno e dell'Economia e delle Finanze e alle Camere detto piano di rientro al fine di consentire la verifica della sua attuazione.
Gli importi destinati al Comune di Roma con questo provvedimento non verranno considerati tra le entrate finali, rilevanti ai fini del patto di stabilità interno, e consentiranno quindi di garantire l'equilibrio di parte corrente del bilancio di Roma Capitale per gli anni 2013 e 2014.

Risorse per Patto per Roma raccolta differenziata: nel limite di 6 milioni di euro per il 2013, 6,5 milioni di euro per il 2014, e 7,5 milioni di euro per il 2015.

Nel pomeriggio infatti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio aveva annunciato in conclusione del Consiglio dei ministri il via libera al Dl Salva-Roma precisando: «La somma trasferita tra il Commissario ed il comune di Roma resta uguale, ma le modalità sono differenti, sono somme dovute al commissario che vengono anticipate invece che diluite per fare massa critica».

Il decreto Salva-Roma, sottolinea Delrio, prevede il versamento delle somme dovute ma «ci sono l'urgenza, la necessità e l'obbligo di avere piani di risanamento finanziari e di aumento delle entrate, come già il Parlamento aveva stabilito in un emendamento approvato a larghissima maggioranza».

E Marino ringrazia
«Voglio esprimere, a nome di tutti i romani, la profonda gratitudine della città nei confronti del presidente del Consiglio Matteo Renzi, del sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, e di tutti i tecnici di Palazzo Chigi, del ministero del Tesoro e del Campidoglio che in queste ore hanno lavorato incessantemente per la stesura del decreto che consente il rilancio operoso dell'economia della Capitale». Lo dichiara, in una nota, il sindaco di Roma Ignazio Marino.

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