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Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2014 alle ore 18:53.
L'ultima modifica è del 18 marzo 2014 alle ore 08:03.
Per l'Italia c'è molto da fare ma vogliamo puntare in alto
In un altro passaggio dell'incontro con la stampa, Renzi ha confermato che per l'Italia «c'è molto da fare», ma che « lo faremo insieme» all'Europa «con determinazione e ambizione: puntiamo in alto, a riforme strutturali, perchè vogliamo avere grandi obiettivi».Per raggiungerli, ha aggiunto, occorre puntare sulla collaborazione tra i partner, ponendosi l'obiettivo di «un nuovo Rinascimento industriale» del Vecchio continente.
Sì a collaborazione tra i paesi per un nuovo Rinascimento industriale europeo
«Trovo che sia molto bello, da ex sindaco di Firenze, del percorso che Germania e Italia hanno avviato verso un nuovo Rinascimento industriale europeo, per costruire un'Europa competitiva a livello globale: non vogliamo perdere l'appuntamento con la storia». Certo, ha ribadito il capo del governo italiano, «in Italia dobbiamo cambiare alcune cose: sulla formazione, ad esempio, c'è il modello duale che in Germania ha dato risultati straordinari, e dobbiamo cambiare il rapporto tra livello centrale e locale». Ma «è importante», ha concluso, che la competitviità del settore industriale europeo «sia l'obiettivo del prossimo Consiglio Ue».
Appello Confindustria-Bdi: più industria in Europa
L'auspicio di un "Rinascimento industriale europeo" espresso da Renzi si rispecchia di lì a poco nell'appello «Più industria in Europa» che Confindustria e l'associazione degli industriali tedesca (Bdi) hanno consegnato ieri, dopo averlo sottoscritto, ai governi dei due paesi. Nell'appello, gli industiali italiani (la cui delegazione era guidata dal presidente Giorgio Squinzi) e tedeschi esortano gli esecutivi a sostenere l'obiettivo di incrementare il contributo dell'industria al 20% del Pil dell'Ue entro il 2020, attraverso la definizione di un'ambiziosa e coerente strategia di politica industriale che includa una nuova governance industriale europea capace di dare una chiara priorità alla competitività e di porla al centro di tutte le politiche dell'Europa. Il documento chiede anche di porre la competitività industriale al centro del nuovo pacchetto energia e clima 2030, adottando un approccio integrato che prenda in considerazione i tre pilastri della politica energetica: sostenibilità, competitività e sicurezza delle forniture. Infine il sostegno a all'importante agenda di liberalizzazione commerciale, per prima cosa intensificando gli sforzi per raggiungere un ambizioso accordo commerciale con gli Usa.
Jobs act, poche le critiche, occorre cambiare regole del gioco
Rispondendo a una domanda sul jobs act, Renzi ha difeso il decreto legge sul lavoro, sottolineando come le critiche siano arrivate «solo da qualche parte del sindacato». «La pretesa di creare posti di lavoro attraverso una legislazione molto restrittiva e articolata è fallita. Dobbiamo cambiare le regole del gioco», ha detto il premier. Il vero dissenso «è che in questi anni abbiamo la disoccupazione giovanile che è arrivata oltre il 40% e una disoccupazione che è raddoppiata negli ultimi sei anni». Dunque, «bisogna cambiare le regole del gioco».
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