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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2014 alle ore 16:43.
L'ultima modifica è del 18 marzo 2014 alle ore 22:45.

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Il pg generale: confermare l'interdizione per due anni
Il sostituto procuratore generale della Cassazione Aldo Policastro ha chiesto la conferma per Silvio Berlusconi di 2 anni di interdizione dai pubblici uffici. Il procuratore generale è intervenuto nell'udienza pubblica sul ricorso, presentato dai legali di Silvio Berlusconi, che chiede l'annullamento della pena accessoria di interdizione dai pubblici uffici pari a 2 anni comminata all'ex presidente del Consiglio nell'ambito del processo diritti tv Mediaset. «I giudici di Milano hanno esattamente indicato i criteri in base ai quali hanno determinato in due anni l'interdizione per la estrema gravità dei fatti accertati, il dolo intenzionale e la realizzazione di un sistema duraturo di evasione fiscale», ha sottolineato il pg della Cassazione Aldo Policastro nella sua requisitoria all'udienza Mediaset rilevando che i due anni di interdizione inflitti all'ex premier Silvio Berlusconi «rispondono a quanto previsto dai nostri criteri di legge».

La difesa del Cavaliere: annullare l'interdizione o atti alla Corte europea
«Noi confidiamo che la Corte di Cassazione annulli il provvedimento impugnato» o accolga la richiesta di «trasmettere gli atti alla Corte europea» dei diritti dell'uomo sulla non cumulabilità della sanzione penale dell'interdizione con quella amministrativa (dell'incandidabilità) prevista dalla legge Severino, ha detto Franco Coppi, legale di Silvio Berlusconi, intervenendo all'udienza in Cassazione dopo il ricorso dell'ex presidente del Consiglio che chiede l'annullamento della pena accessoria dell'interdizione pari a due anni nell'ambito del processo Mediaset per frode fiscale. «La Corte - ha aggiunto Coppi - deve valutare se la sanzione applicata dalla legge Severino va a cumularsi con la sanzione prevista dalla legge penale. La Corte europea dovrebbe essere investita della questione preliminare se siano cumulabili le sanzioni. Veda la Corte europea se di fronte a caratteristiche improprie della legge Severino non ci si trovi di fronte a sanzioni da qualificare tutte di natura penale».

Coppi solleva il caso di Franzo Grande Stevens
Franco Coppi nell'udienza Mediaset ha presentato ai giudici copia di una sentenza della Corte europea dei Diritti dell'uomo pubblicata il 4 marzo sul caso di Franzo Grande Stevens e degli altri rappresentanti di società riconducibili alla galassia Fiat come Ifil-Exor. Per Coppi il verdetto di Strasburgo ha attinenza con la vicenda del Cavaliere in quanto «affronta il problema della cumulabilità delle sanzioni penali e rileva che qualora una sanzione accessoria, non importa se di natura penale o amministrativa, incide su diritti fondamentali, allora si deve giungere alla conclusione che ha natura penale e non può essere cumulata con un'altra sanzione simile per il divieto di "ne bis in idem"».

Berlusconi: basta ricostruzioni da saggi di fantascienza
«Ormai ogni giorno, e questa mattina non fa eccezione, leggo sui quotidiani mie frasi virgolettate, miei pensieri riportati, scenari che riguardano il mio movimento politico, tanto lontani dalla realtà da procurarmi sentimenti di invidia, mai provati in vita mia, per la fantasia dimostrata dai redattori di tali articoli. Di questo passo i principali organi di informazione del Paese si trasformeranno presto e definitivamente in saggi di fantascienza tali da fare concorrenza ai più noti romanzieri del genere. Nel vostro interesse, per il bene dell'informazione, per favore, basta!», scrive in una nota il leader di Forza Italia ed ex premier, Silvio Berlusconi.

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