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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2014 alle ore 17:54.
L'ultima modifica è del 25 marzo 2014 alle ore 09:15.

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L'AIA - È un G7 straordinario quello che si è riunisce nel tardo pomeriggio di oggi qui all'Aia, un G7 che ruba la scena al vertice nucleare e che, secondo quando ci anticipa la Casa Bianca, indicherà quattro percorsi, tre aggressivi nei confronti della Russia e uno di apertura. Il primo messaggio è per l'isolamento, un isolamento non solo per il mancato invito a un gruppo nel quale la Russia è formalmente inclusa ormai da 20 anni, ma anche alle Nazioni Unite, «anche nei confronti della Cina che non ha mai approvato l'azione russa e che anzi alle Nazioni Unite si è pubblicamente astenuta», ci ha detto Ben Rhodes, il numero due del Consiglio per la Sicurezza Nazionale.

Ma sia al G7 di oggi che all'incontro a Bruxelles fra Stati Uniti e Europa si annuncerà l'intenzione di introdurre nuove sanzioni economiche contro Mosca se non ci sarà un «calo della tensione» ( una «de-escalation» come l'ha definita Rhodes). Infine gli aiuti, un pacchetto di 10 miliardi di dollari in arrivo dal Fondo Monetario Internazionale, aiuti da parte dell'Unione Europea e aiuti in arrivo dal Congresso americano «abbiamo chiesto al Parlamento di accelerare l'approvazione delle innovazioni istituzionali del nuovo governo in modo da facilitare il passaggio, al più presto, del pacchetto del Fondo, il più importante sia sul piano pratico che su quello simbolico» ha detto ancora Rhodes.

Il quarto tema, quello per l'apertura è ovvio: se la Russia deciderà di passare al dialogo invece che mantenere alta la tensione con la minaccia di una escalation, si potra' fare una rapida marcia indietro. E la definizione di dialogo per l'America e' molto
flessibilie: un accordo diplomatico con l'Ucraina che ratifichi un accordo accettabile per entrambe le parti all'America andra' bene. Anche se - ci dicono fonti vicine alla Casa Bianca - l'Ucraina dovesse decidere di rinunciare alla Crimea nella sua vecchia forma costituzionale. «Non sono più i tempi della Guerra Fredda - ha detto ancora Rhodes - la Russia soffrirà per l'isolamento nel quale si è messa da sola. E quando dico che non siamo più nei tempi di Guerra Fredda è perché la Russia si è messa in un vicolo cieco: non c'è
più il patto di Varsavia, non ci sono più i paesi satelliti su cui esercitare pressioni, la Russia agisce da sola, contro la comunità mondiale».

Barack Obama ha anche avuto alcuni incontri bilaterali, con il governo olandese ad esempio, l'ospite di questo vertice, ma soprattutto con il leader cinese Xi Jinping. Si è parlato di tutto, di ambiente, di sicurezza, di terrorismo e ovviamente di Ucraina.
Pechino non ha aderito a sanzioni («non è nel loro modus operandi» ci ha spiegato Rhodes) e non ha espresso una posizione chiara di condanna. Ma per l'America e' sufficiente la posizione "indiretta".

Per Pechino, ci ha detto Rhodes, il principio della sovranita' territoriale e' inviolable. Il loro approccio all'idea di indipedenza e sovranità è chiaro, soprattutto ha riferito Rhodes raccontando dell'incontro fra Obama e Xi «vogliono una de-escalation, in genere poi votano con la Russia ad esempio all'Onu. E sappiamo quanto Mosca tenga al suo ruolo internazionale...già in tempi brevi comincerà a soffrire sia per le sanzioni che per l'isolamento politico».

Anche se qui all'Aia gli 85 paesi capi di Stato e di governo non lavoreranno a un documento parallelo di condanna per la Russia («non era la missione di questo vertice» ha spiegato Rhodes) Obama cercherà consensi bilaterali. Possibile che ci sia una espulsione vera e propria della Russia dal G8, al quale partecipa orami da quasi 20 anni?
«La porta resta aperta se Mosca ridurrà la tensione» ha detto Rhodes, « ma per ora non vale la pena di dialogare con la Russia, che nel G8 dovrebbe tutelare l'ordine e il diritto internazionale ma in pratica agisce contro principi consolidati nei decenni. Ogni paese del G7 ha imposto delle sanzioni, anche il Canada e il Giappone hanno imposto sanzioni». L'America vuole colpiremo settori specifici dell'economia russa, colpire gli oligarchi, le banche degli oligarchi («che soffriranno e con loro molti settori economici» dice ancora Rhodes), rileva già le difficoltà della borsa a Mosca, del rublo del "credit rating" russo, sviluppi che penalizzeranno gli investimenti.

C'è ovviamente un rischio per l'Europa. Cosa succedera' se i rubinetti del gas si chiuderanno? Gia Mosca parla di un aumento unilaterale delle materie prime energetiche. L'America rispondera' al vertice con l'Europa, si cercheranno fonti di approvvigionamenti alternative, anche quello e' un modo per mettere il difficolta' la Russia, la cui economia e' in difficolta' non ha mai compiuto il passaggio verso un rafforzamento industriale diffuso, ad alto valore aggiunto e dipende in tutto e per tutto dalle esportazioni energetiche.

La replica di Lavrov: "E' più importante il G-20"

Mosca "non è aggrappata al formato G8" perchè tutti i principali problemi possono essere discussi in altre sedi internazionali, come il G20: lo ha detto all'Aja il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, aggiungendo che se il G8 non si riunisce "non è un problema" e che la Russia non considera questa eventualità una tragedia. A margine del summit dell'Aia, Lavrov ha incontrato il ministro degli esteri ucraino Andriy Deshchytsya.

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