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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2014 alle ore 08:52.
L'ultima modifica è del 29 marzo 2014 alle ore 09:46.

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Il governo approverà lunedì in consiglio dei ministri il Ddl costituzionale sulla riforma del Senato e del Titolo V. Mentre l'Italicum sarà licenziato al Senato dopo l'ok alla riforma del bicameralismo. Il via libera alle liste del Pd per le elezioni europee si terrà invece in una direzione a parte, il 7 o 8 aprile. Lo annuncia Matteo Renzi alla direzione Pd convocata con all'ordine del giorno, tra l'altro, la bozza con il restyling del Senato e la riforma del titolo V della Costituzione. Il segretario-premier avvisa poi la minoranza del partito: no agli ultimatum sul decreto lavoro, apprendistato e contratti a termine sono «intoccabili». E propone due vice-segretari: Lorenzo Guerini e Deborah Serracchiani. Inoltre aggiunge: «No al mio nome nel simbolo del Pd alle europee», ma annuncia: «lo metteremo alle politiche». Il tutto in una relazione approvata alla fine con 93 sì, 12 no e 8 astenuti. Intanto la Casa Bianca fa sapere che il presidente americano Barack Obama «è rimasto colpito dal piano di riforme del premier italiano Matteo Renzi».

No ultimatum sul Dl lavoro, apprendistato e contratti a termine intoccabili
«Leggo discussioni e ultimatum sul lavoro, che capisco poco. Non è una parte a piacere, il pacchetto sta insieme». Così Matteo Renzi, alla direzione Pd, replica a chi, tra i democratici, chiede modifiche al dl lavoro che estende fino a 3 anni i contratti di lavoro a tempo determinato senza causale e prevede otto proroghe possibili. Per il premier l'apprendistato e il contratto a termine sono infatti «un punto intoccabile» della riforma.

Tempi certi per la delega sul lavoro
«Se abbiamo scelto di fare un dl su questo punto e un ddl delega sul resto è perché abbiamo capito che c'era un'esigenza di risposte immediate» spiega Renzi. «Poi sono curioso di vedere come il Pd parteciperà al lavoro di elaborazione del ddl delega, ma il ddl deve avere tempi certi». «Non dimentichiamo - prosegue - che con delle regole tra le più restrittive, vidimate dai sindacati, siamo passati da 25% al 40% di disoccupazione giovanile. Non si risolve problema lavoro rendendo più difficile l'accesso al lavoro ai nostri giovani. Poi io sono curioso - ha quindi concluso - di vedere come collaborerà il Pd alla delega. Ma la delega deve avere i tempi certi».

Fassina: proposta dl lavoro è quella di Ncd e Fi
Sul lavoro Stefano Fassina replica in direzione a Renzi, facendosi portatore dei maldipancia dell'opposizione interna: «La proposta sul mercato del lavoro - dice Fassina - è la proposta della destra, di Sacconi e di FI. Se c'è una ragione di compromesso politico ne discuto, ma non sono disponibile alla mortificazione intellettuale. Non si può dire che si è superata la legge Fornero se si fanno otto proroghe di contratto in tre anni».

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