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Questo articolo è stato pubblicato il 09 aprile 2014 alle ore 06:36.

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Dal catasto alle semplificazioni attuazione entro un anno
PRIVATIZZAZIONI
Cambiare le istituzioni per rendere efficaci gli interventi sui conti pubblici e sull'economia. Il pacchetto di riforme costituzionali entra così a pieno titolo nel Pnr presentato insieme al Def. Entro settembre, secondo il cronoprogramma del Governo, varo della legge elettorale per dare «stabilità di governo» e approvazione in prima lettura del superamento del Senato e della riscrittura del Titolo V (con il via libera definitivo previsto entro dicembre 2015). Ma il buon funzionamento del sistema economico e la ripresa degli investimenti deve passare anche per la riforma della giustizia. Un'offensiva su due fronti, da avviare a giugno: da un lato semplificazione del processo amministrativo e trasparenza nelle procedure di appalto con un taglio dei ricorsi ai Tar; nel civile invece miglioramento dell'efficienza del processo, riduzione dell'arretrato e limiti all'appellabilità delle sentenze civili di primo grado.
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Processi civili più «efficienti» e un freno per i ricorsi al Tar
EFFICACIA
MEDIA
REALIZZABILITÀ
MEDIA
DELEGA FISCALE
MISURE PER LE IMPRESE
ISTRUZIONE E RICERCA
Una quota delle coperture pari a 2,2 miliardi arriverà da un aumento del gettito Iva, derivante dal pagamento dei debiti Pa, e da un incremento della tassazione legata alla rivalutazione delle quote di Bankitalia. Sarebbe ancora da definire nel dettaglio la ripartizione tra le due componenti. È possibile però fare delle simulazioni sul livello di gettito massimo che ognuna delle due misure potrebbe produrre. L'aumento dell'aliquota sulla rivalutazione delle quote della Banca d'Italia, se si passasse dall'attuale 12% al 24-26% ipotizzato da alcune indiscrezioni, porterebbe il gettito fiscale atteso dagli attuali 900 milioni a 1,95 miliardi. Quanto all'Iva, nel caso del decreto Imu-Cig del 2013, a fronte di pagamenti per 7,2 miliardi, fu stimato un maggiore gettito Iva per 925 milioni. In proporzione, se si pagasse per intero nel 2014 la nuova tranche da 13 miliardi, si genererebbe un gettito di 1,6 miliardi.
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Ripartizione da definire tra banche e Iva da pagamenti alle imprese
EFFICACIA
ALTA
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MEDIA
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D al completamento del programma di privatizzazioni, nei piani del Governo, dovrebbero arrivare proventi pari a circa 0,7 punti di Pil all'anno nel periodo 2014-2017, per ridurre il debito pubblico. Un primo passo nella vendita delle partecipate statali è stato già fatto a gennaio 2014, con l'approvazione di due decreti che regolano la vendita del 40% di Poste e del 49% di Enav. Le altre società interessate da cessione di quote saranno Eni e STMicroelectronics; poi saranno interessate le quote possedute indirettamente tramite Cassa depositi e prestiti in Sace, Fincantieri, Cdp Reti e Tag, e quelle in capo a Ferrovie in Grandi Stazioni - Cento Stazioni. Il Governo poi punta a dare rapida attuazione al processo di dismissione a livello locale, anche «attraverso una normativa urbanistica fortemente orientata a tali obiettivi», dando piena operatività al trasferimento di immobile dallo Stato agli enti locali.
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Dismissioni per lo 0,7% del Pil: nel piano Eni e Grandi stazioni
EFFICACIA
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I l menù è articolato, ma in alcuni casi va ancora riempito di dettagli, soprattutto sul tipo di provvedimento. Prevista una nuova tranche di 13 miliardi per pagare i debiti della Pa (ottobre 2014). Per quasi tutte le altre misure si indica come obiettivo settembre 2014. Spicca, tra le misure per favorire il credito, il rifinanziamento del Fondo centrale di garanzia con 670 milioni nel 2014 e complessivamente con «oltre 2 miliardi» nel triennio. In cantiere anche il rifinanziamento dell'Ace (aiuto crescita economica), da quantificare, e del Fondo per il regime agevolato delle reti d'impresa per 200 milioni. Confermato il piano per ridurre del 10% i costi energetici per le Pmi. In materia di export, misure per l'e-commerce e digitalizzazione dei regimi doganali. Si preannunciano la la legge annuale per la concorrenza e un riordino della normativa sui servizi pubblici locali. Fissato ad ottobre 2014 un piano di semplificazioni.
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Due miliardi al Fondo garanzia Alle reti di imprese 200 milioni
U na volta adeguato l'hardware delle scuole italiane grazie al piano di riqualificazione degli edifici da 2 miliardi, il governo investirà sul software. Cioè sugli strumenti che serviranno a migliorare il nostro capitale umano. E lo farà in ognuno dei tre pilastri di competenza del Miur. Per l'istruzione, da un lato, verranno rafforzati i percorsi di alternanza scuola-lavoro con un occhio di riguardo per gli istituti tecnici e gli Its. E, dall'altro, si rimetterà mano al sistema di valutazione con l'obiettivo di rendere comparabili i risultati dei test Invalsi (e i relativi miglioramenti) nei singoli istituti. Valutazione e maggiore collegamento con il mondo delle imprese rappresenteranno la parola d'ordine anche per l'università e la ricerca. Il credito di imposta in R&S da 600 milioni potrebbe infatti essere destinato (in tutto o in parte) alla stipula di dottorati industriali.
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Più alternanza scuola-lavoro e spazio ai dottorati nelle imprese
RIFORME E GIUSTIZIA

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