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Questo articolo è stato pubblicato il 15 aprile 2014 alle ore 11:50.
L'ultima modifica è del 16 aprile 2014 alle ore 12:36.

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La Fondazione Sacra Famiglia di Cesano BosconeLa Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone

Silvio Berlusconi è ancora una «persona socialmente pericolosa» ma ha manifestato atteggiamenti «che appaiono indici di volontà di recupero dei valori morali». Con queste motivazioni il tribunale di sorveglianza di Milano ha deciso di concedere all'ex premier l'affidamento in prova ai servizi sociali per scontare la pena a un anno per frode fiscale.

Nelle dieci pagine dell'ordinanza depositata questa mattina, i giudici elencano i motivi della decisione: Berlusconi ha risarcito il danno (circa 10 milioni versati all'Agenzia delle Entrate), ha pagato le spese processuali e si è messo a disposizione dell'Uepe (l'Ufficio esecuzione penale esterna che sovrintende agli affidamenti in prova) per sottoporsi a un percorso di riabilitazione ai servizi sociali. Tutto ciò fa dire ai magistrati che la «pericolosità sociale» di Berlusconi è «scemata», anche se - precisano poi - «colui che viene affidato in prova ai servizi sociali è ancora persona socialmente pericolosa»: infatti «non potrebbe essere eseguita una pena nei confronti di una persona che si fosse del tutto rieducata».


Berlusconi, dunque, può finalmente tirare un sospiro di di sollievo, anche sei giudici fissano alcuni paletti alla sua attività. L'ex premier potrà svolgere attività politica e vivere a Roma presso il suo domicilio per tre giorni alla settimana, dal martedì al giovedì. Scongiurati gli arresti domiciliari, sconterà la pena residua presso la Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone (in provincia di Milano), un istituto per anziani dove dovrà recarsi almeno una volta alla settimana e per un tempo non inferiore a quattro ore consecutive. Una decisione «equilibrata e soddisfacente anche in relazione alle esigenze dell'attività politica del presidente», affermano a caldo gli avvocati di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Franco Coppi.

Nelle prescrizioni che l'ex premier dovrà seguire - scrive in un comunicato il presidente del tribunale di sorveglianza, Pasquale Nobile de Santis - il leader di Forza Italia «non potrà (salvo specifiche autorizzazioni) lasciare la Lombardia ma è autorizzato, come da sua richiesta, a recarsi a Roma, presso il domicilio da lui indicato, dal martedì al giovedì, con rientro al suo domicilio in Lombardia, entro le ore 23 del giovedì stesso». A Roma potrà muoversi liberamente e per partecipare a riunioni o comizi in altre città potrà chiedere il permesso al magistrato di sorveglianza.

Gli avvertimenti dei giudici
In diversi passaggi dell'ordinanza, i giudici "avvertono" Berlusconi della necessità di mantenere un buon comportamento durante il periodo di prova. Sostengono che il reato di frode fiscale reiterato per anni dimostra «un'insofferenza» alle «regole dello Stato poste a tutela dell'ordinamento e della civile convivenza». E riferendosi alle «recenti esternazioni poubbliche fatte dal condannato nei confronti della magistratura, che sono offensive e manifestano spregio di questo ordine, ivi compreso di questo collegio», affermano che «tali comportamenti ben potrebbero inficiare quegli indici di resipiscenza cui si è accennato, specialmente laddove reiterati in epoca successiva alla concessione dell'affidamento». Insomma, Berlusconi è avvisato: niente critiche alle toghe, altrimenti la misura dell'affidamento potrebbe essergli revocata.

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