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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2014 alle ore 19:15.
L'ultima modifica è del 27 aprile 2014 alle ore 20:25.

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Vyacheslav Ponomaryov (Epa)Vyacheslav Ponomaryov (Epa)

Uno degli 8 osservatori dell'Osce trattenuti dai separatisti filorussi da venerdì nella città di Sloviansk, nell'est dell'Ucraina, è stato rilasciato. Lo ha constatato un giornalista dell'Afp. Si tratta dell'osservatore svedese che ha lasciato il luogo della sua detenzione accompagnato da due negoziatori dell'Osce.

Gli otto osservatori dell'Osce rapiti venerdì scorso da militanti filorussi avevano fatto sapere di «essere trattati bene, date le circostanze». Gli osservatori hanno avuto un incontro con la stampa a Sloviansk, nell'est dell'Ucraina. I ribelli filorussi della città di Slavyansk li hanno mostrati oggi, considerandoli «prigionieri di guerra».

Tutti i membri del team internazionale sono apparsi senza mostrare segni di violenza. Gli otto sono stati portati nella principale sala del palazzo del comune della città dell'est dell'Ucraina occupata dagli insorti, dove erano radunati circa 60 giornalisti. Parlando a nome del gruppo, un ufficiale tedesco ha ribadito di avere uno status di diplomatico: il colonnello tedesco, Oberst Axel Schneider, ha dichiarato che lui e i suoi colleghi non si considerano «prigionieri», ma «ospiti» dell'autoproclamato sindaco della città ucraina.

L'autoproclamato sindaco di Sloviansk, Ponomaryov stamane ha incontrato un piccolo gruppo di giornalisti, ha confermato che l'autista del gruppo, che era stato fermato con tutti gli altri venerdì, è stato rilasciato; dunque attualmente nelle mani dei miliziani ribelli ci sono 12 componenti del team: 8 europei e i quattro militari dell'esercito ucraino che li accompagnavano. «Sono prigionieri di guerra», ha precisato Ponomaryov. «Nella nostra città, dove la guerra é in corso, tutti i militari che non hanno autorizzazione sono considerati prigionieri di guerra».

Il leader ribelle, che portava una pistola in una fondina ed era scortato da due guardie del corpo armate, ha ripetuto che il gruppo sarà rilasciato solo in caso del rilascio, da parte di Kiev, di miliziani filo-russi arrestati. Quanto alla promessa della Russia di fare il possibile per convincere i separatisti ucraini a liberare il gruppo, Ponomaryov ha detto di non aver alcun contatto diretto con Mosca.

Catturati tre ufficiali ucraini
I miliziani filorussi in Ucraina orientale hanno catturato nella notte tre ufficiali dell'intelligence Ucraina. Lo ha reso noto l'autoproclamato sindaco di Sloviansk, Vyacheslav Ponomaryov, e le immagini dei tre sono stati mostrate dal sito web del quotidiano russo «Komsomòlskaya Pravda». I tre, tra cui un tenente colonnello, si trovano nella sede dei servizi segreti a Slavyansk, la città controllata da tre settimane dai miliziani filorussi. Con gli occhi bendati, scalzi, in calzoncini e camicia, gli arrestati sono stati esibiti dinanzi alle telecamere. Secondo i miliziani filorussi, la missione degli agenti era di catturare uno dei leader delle proteste contro il governo di Kiev nella regione di Donetsk.

Le sanzioni
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha detto oggi che le nuove sanzioni internaziali contro Mosca pronte ad entrare in vigore intendono mandare il messaggio che la Russia deve fermare «le sue provocazioni» nell'est dell'Ucraina. «È importante per noi fare altri passi e mandare il messaggio alla Russia che questo tipo di attività di destabilizzazione che si sta portando avanti in Ucraina deve fermarsi», ha affermato Obama in una conferenza stampa durante la sua visita in Malaysia.

Occupata la tv di Stato a Donetsk
Miliziani filorussi hanno preso il controllo dell'edificio del canale televisivo regionale di Stato a Donetsk. I miliziani hanno sfondato il portone d'ingresso e fatto irruzione nel cortile, dove è stata issata la bandiera dell'autoproclamata «Repubblica popolare di Donetsk». Le presa della sede della tv è arrivata al termine di una manifestazione in piazza Lenin a sostegno del referendum autonomista convocato unilateralmente per il prossimo 11 maggio.

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