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Questo articolo è stato pubblicato il 01 maggio 2014 alle ore 06:38.

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L'intervento sul capitale umano prevede poi altre opzioni che spaziano da una riconsiderazione dell'attuale regulation della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e del part-time. Altra leva da attivare, specificata nella lettera aperta a tutti i dipendenti, è poi l'introduzione dell'esonero dal servizio e la possibilità di affidare mansioni assimilabili quale alternativa opzionabile per il lavoratore in esubero. Insomma, tutti gli strumenti di mobilità e ricollocabilità flessibile prima di arrivare agli eventuali prepensionamenti.
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10-15mila
I nuovi posti
Quelli che si libererebbero agendo anche sul trattenimento in servizio
Scuola di formazione unica, prefetture ridotte a 40
ENTI PUBBLICI
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ROMA
Accorpamenti, riduzioni, tagli, razionalizzazioni, centrali uniche. Nella campagna "sforbicia Italia" che il premier Matteo Renzi ha indicato come una dei tre assi su cui si muoverà la riforma della Pa ci sarà un po' di tutto. A cominciare dallo sfoltimento delle prefetture. Che, a detta di Matteo Renzi, dovrebbero passare dalle 106 attuali a 40: una per ogni capoluogo di regione più in presidio nelle zone ad alto tasso di criminalità.
Se realizzata, la riduzione delle prefetture sarebbe un evento storico visto che quasi tutti gli ultimi esecutivi le avevano messe nel mirino. Salvo poi puntualmente ripensarci. Come del resto è avvenuto per la riorganizzazione delle altre amministrazioni periferiche dello Stato. Che tornano ora nel mirino. A detta del presidente del Consiglio infatti l'intervento di potatura della burocrazia passerà anche dal taglio delle sedi provinciali della Ragioneria generale dello Stato o dell'Istat e dalla riunificazione in un unico soggetto di Aci, Pra e motorizzazioni.
Tra le riunificazioni spicca anche quella delle scuole di formazione. A oggi sono ancora cinque: la Scuola superiore di economia e finanze, quella della pubblica amministrazione, quella dell'amministrazione locale, quella dell'Interno e l'istituto diplomatico Mario Toscano. Strutture simili che moltiplicano per cinque spese di funzionamento, stipendi per i docenti e per i dirigenti e magari anche affitti per le sedi (su cui si veda anche Il Sole-24 Ore del 26 marzo scorso). In futuro, a detta del presidente del Consiglio, dovrebbero diventare una sola.
Lo stesso processo potrebbe interessare gli enti di ricerca. Che dagli oltre 20 attuali passerebbero a uno o più centri di eccellenza. Contemporaneamente sia le autorità portuali sia le authority potrebbero essere razionalizzate. Per una di loro (la Covip) in vista c'è addirittura la soppressione. Se così fosse le sue funzioni passerebbero alla Banca d'Italia.
Altro tema cruciale gli acquisti di beni e servizi. Qui l'idea è di spingere sul terreno delle centrali uniche di committenza. Tanto al centro, ad esempio per le forze di polizia, quanto in periferia, vale a dire nei piccoli comuni e nelle amministrazioni provinciali svuotate dalla recente riforma Delrio.
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Centri di ricerca
Secondo il premier sono troppi e potrebbero essere accorpati
Stretta su sospensive Tar e liti temerarie
GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
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Maggiore cautela nell'assegnazione delle sospensive, inasprimento delle sanzioni per dissuadere dalle liti temerarie, giro di vite sulle incompatibilità dei magistrati. Su questi tre punti, citati ieri dal premier Renzi nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, si gioca l'intervento di riforma della giustizia amministrativa.
In realtà, non si tratta di novità assolute. La questione delle sospensive – accusate di inceppare l'economia, perché congelano gli appalti fino all'udienza di merito – è nel mirino da tempo. Tanto che il presidente del Consiglio di Stato, Giorgio Giovannini, vi ha fatto riferimento nel discorso di apertura dell'anno giudiziario, ricordando come una limitazione dell'istituto della sospensiva offra il fianco alle censure della Corte costituzionale e anche della Corte di giustizia Ue, già intervenute sul problema. Tant'è che nel canovaccio citato da Renzi non si parla di limitazione della sospensiva, ma di tempistiche meno aleatorie, Così, in caso di appalti l'udienza di merito andrebbe fissata entro 30 giorni dall'ordinanza di sospensione cautelare. Poiché il termine è già quello (articolo 119, comma 3, del codice del processo amministrativo), si deve pensare che la misura, ora ordinatoria e pertanto applicata dai tribunali con una certa elasticità, diventerà perentoria.

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