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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2014 alle ore 10:01.
L'ultima modifica è del 06 maggio 2014 alle ore 12:56.

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Angelino Alfano (LaPresse)Angelino Alfano (LaPresse)

Arriva la stretta del Governo sul fronte sicurezza. «Oggi pomeriggio - ha affermato il ministro dell'Interno Angelino Alfano - presenterò un piano con il quale intendiamo fare di Roma un modello di sicurezza: perché pensiamo che ciò che funziona a Roma può funzionare in tutta Italia». Alfano ha attaccato «i violenti e i facinorosi che provano a trasformare anche il sacrosanto diritto alla protesta in un'azione violenta: basti pensare a quello che é successo proprio a Roma, nel corso delle manifestazioni di aprile, con il centro storico preso d'assalto».

La stretta sui cortei a Roma
Vietare i cortei a Roma? Secondo il responsabile del Viminale, «non possiamo violare il precetto costituzionale che giustamente riconosce sacralità al diritto di manifestazione del pensiero ma non possiamo neanche accettare che la manifestazione si trasformi in un saccheggio e che i manifestanti non siano manifestanti ma incappucciati, muniti di spranghe, cinghie, razzi e sampietrini mettendo anche nel conto di ammazzare un poliziotto. Nessuno deve toccare un capello a un poliziotto, a un carabiniere, a un finanziere, a chi protegge le nostre città», ha concluso il ministro assicurando che saranno introdotte «regole comportamentali che consentano di rispettare le forze dell'ordine che fanno il loro dovere».

Ultrà: nessuna trattativa con i violenti
Il ministro è poi tornato sugli scontri di sabato, in occasione della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. «Non sta né in cielo né in terra: nessuno può immaginare che lo Stato abbia deciso insieme ai violenti se disputare o meno una partita», ha sottolineato nell'intervento a A La telefonata di Belpietro, su Canale 5. Alfano è dunque tornato a smentire l'esistenza di una trattativa con gli ultrà del Napoli prima della partita: «La valutazione tecnica appartiene alle forze di sicurezza messe in campo e al prefetto: é stato valutato da parte loro che la partita potesse essere giocata». «Dopo di che - ha proseguito Alfano - si è verificato che in curva si era diffusa la voce che fosse morto un tifoso del Napoli in una faida tra tifosi delle due squadre, é si é valutato a livello di società, di Napoli, di mandare Hamsik a tranquillizzare la curva riguardo al fatto che le cose non stavano così. In effetti la cosa concreta é che il ferimento é avvenuto a Tor di Quinto, a 3 o 4 km dallo stadio, poi la partita si é svolta regolarmente».

Negativo esame dello stub su De Santis
Intanto ha dato esito negativo l'esame stub compiuto su Daniele De Santis, l'ex ultras romanista accusato del tentato omicidio di tre tifosi napoletani, uno dei quali ferito gravemente, in occasione della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. De Santis resta indagato per tentato omicidio alla luce di altri elementi in mano agli inquirenti.

Il pm chiede a gip carcere per tutti, escluso Esposito
In particolare, la procura di Roma ha chiesto al gip la convalida degli arresti e l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per De Santis (accusato di tentato omicidio, porto e detenzione di arma abusiva e di rissa) e dei due tifosi napoletani, anche loro indagati per rissa, feriti in maniera lieve dai colpi di pistola sparati dal primo. La convalida dell'arresto, con permanenza in una struttura ospedaliera per gravi motivi di salute, é stata sollecitata anche nei riguardi di Ciro Esposito, il 31enne che versa in gravissime condizioni perché un proiettile gli ha perforato un polmone. Gli interrogatori del gip, salvo cambiamenti di programma, sono previsti per la giornata di domani.

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