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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2014 alle ore 12:21.
L'ultima modifica è del 20 maggio 2014 alle ore 16:08.

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Per il presidente del Consiglio e segretario Pd, Matteo Renzi, le elezioni europee di domenica somigliano a «un derby» tra «chi pensa che il futuro dell'Italia sia evocare paura e terrore giocando sulla sconfitta e chi come noi pensa di avere dei limiti, a partire dal presidente del Consiglio, però ci prova».

A poche ore dalla domenica di voto, il premier approfitta di una iniziativa elettorale organizzata al Piccolo Teatro, a Milano, per rimarcare ancora una volta la differenza tra Pd e i suoi principali avversari, il M5S di Grillo e Forza Italia guidata da Berlusconi. Per Renzi, questa volta «non c'è il "ghe pensi mi", non ci sarà nessuno che ci salverà dall'esterno. Dobbiamo continuare a parlare delle cose e continuare ad andare in piazza anche se ci provocano come ieri a Napoli».

Europee, Renzi: domenica vinciamo
E mentre Grillo da Roma parla degli «ultimi giorni di Pompei di Renzi», il presidente del Consiglio, durante la registrazione della trasmissione televisiva "Pomeriggio Cinque", confida: «ti dico con determinazione che primo partito lui (M5s, ndr.) non sarà». «Sono convinto che vinciamo perché domenica 25 è un ballottaggio tra noi e chi vuole distruggere tutto».«Il problema di Grillo e Berlusconi - sottolinea - è che devono sapere che si vota per le Europee. Non è che il giorno dopo le elezioni cambia il Governo».

Per un Fisco amico dei contribuenti: «Vogliamo semplificare l'Italia»
In mattinata, il tour elettorale del capo del Governo in terra lombarda affronta anche il tema caldo del rapporto tra Fisco e cittadini, con un occhio in particolare all'avvicinarsi delle principali scadenze fiscali. «L'agenzia delle Entrate, in un Paese normale, é partner per il cittadino. Da noi é contro-partner, non per colpa dell'agenzia dell'Entrate» spiega Renzi lanciando il tema della semplicità per gli adempimenti fiscali. Incontrando le organizzazioni del comitato editoriale della rivista del Terzo Settore "Vita", Renzi promette dunque un Fisco amico, dalla parte dei contribuenti: «Vogliamo semplificare l'Italia. Meno passaggi obbligatori ci sono e più semplicità nel Fisco, nella giustizia e anche nella rappresentanza e meglio é».

Contenzioso fiscale: l'Italia «Paese che incasina le cose semplici»
La governance del Fisco italiano, spiega il premier, porta lo Stato ad essere prevalentemente «il controllore e il sanzionatore» dei cittadini, «con un meccanismo in cui il contenzioso fiscale é complicato e difficile», caratteristico «di un Paese che incasina anche le cose semplici». «Non dico che bisogna pagare le tasse con un sorriso - aggiunge - ma con maggiore semplicità sì». Inoltre lo Stato «non può chiedere al cittadino un certificato che ha già in un altro ufficio». Lo sforzo di cambiamento che «stiamo cercando di fare nella Pa é pesante e poderoso».

Risparmi per le imprese con il Registro unico telematico
In un passaggio della sua chiacchierata, Renzi accenna all'ipotesi di istituire un Registro unico telematico delle imprese nell'ambito della riforma della Pa che il Governo intende presentare a metà giugno. Grazie a questa, spiega il premier, non sarà più «obbligatorio per le aziende pagare l'adesione alla Camera di commercio», una vera e propria «rivoluzione, con un miliardo di tassazione indiretta in meno». «Capisco - prosegue Renzi - che il sistema camerale, che in alcuni casi funziona molto bene in altri molto male, immediatamente si sia messo a tentare di avere una discussione» sulla proposta del governo: «Ne discuteremo».

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