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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2014 alle ore 11:51.
L'ultima modifica è del 13 giugno 2014 alle ore 08:43.

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Scoppia al Senato il "caso Mineo", strascico della sostituzione del senatore Corradino Mineo in commissione Affari costituzionali decisa dall'ufficio di presidenza del gruppo Pd per "contenere" il fronte dei dissidenti interni sul fronte delle riforme. A sorpresa quattordici senatori si sono autosospesi oggi dal gruppo per protesta contro la sostituzione dello stesso Mineo (e di Vannino Chiti) nella commissione dove è in corso l'esame del ddl sulle riforme istituzionali. Ad annunciarlo in Aula è uno dei "frondisti", Paolo Corsini: «Chiediamo un necessario e urgente chiarimento prima dell'assemblea del 17 giugno». Gli autosospesi sono, «per ora», oltre a Corsini e Mineo, Felice Casson, Vannino Chiti, Erica D'Adda, Nerina Dirindin, Maria Grazia Gatti, Sergio Lo Giudice, Claudio Micheloni, Massimo Mucchetti, Lucrezia Ricchiuti, Walter Tocci, e Renato Turano. Ai tredici firmatari si é poi aggiunto un quattordicesimo, il senatore Francesco Giacobbe.

Renzi: il Pd è a un bivio, non ho preso il 41% per lasciare il Paese a Mineo
Il Pd è davanti a un bivio, «non ho preso il 41% per lasciare il futuro del Paese a Mineo». Il premier Matteo Renzi, rientrando in Italia dalla missione in Asia, si prepara a dar battaglia all'assemblea del Pd che avrà come scenografia un enorme 40.8 come sfondo. Il fatto che Corradino Mineo parli di epurazione «è stupefacente», ha commentato Renzi con i suoi collaboratori in relazione alle dichiarazioni del senatore Pd dopo la sua sostituzione in commissione Affari costituzionali. «Un partito non è un taxi che uno prende solo per farsi eleggere», ha proseguito il premier nel ragionamento con il suo staff.

Botta e risposta Boschi-Lotti-Casson
«Noi andiamo avanti. I numeri per fare le riforme ci sono. Le riforme non si possono bloccare», ha affermato il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, interpellata a Montecitorio sull'autosospensione di 14 senatori del Pd dopo la sostituzione dei democratici Corradino Mineo e Vannino Chiti nella commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. «Credo che 13 senatori (il quattordicesimo si è aggiunto dopo, ndr) non possono permettersi di mettere in discussione il volere di 12 milioni di elettori e non possono bloccare le riforme che hanno chiesto gli italiani». Le fa eco Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e responsabile organizzazione del Pd, in merito ai senatori che si sono autosospesi. «Mineo - prosegue - ha tradito l'accordo con il gruppo. Siamo un Partito democratico, non un movimento anarchico». «È una forma di ottusità», replica il senatore del Pd, Felice Casson, dai microfoni di Sky Tg24 alle dichiarazioni del ministro Boschi e del sottosegretario Lotti. Casson spiega: «noi non vogliamo colpire le riforme, siamo per il superamento del bicameralismo perfetto, per la riduzione del numero dei parlamentari e per una riduzione dei costi della politica e non poniamo alcun veto, ma vogliamo che i cittadini votino il proprio Senato». L'esclusione di Mineo resta per Casson «un atto grave al quale va posto rimedio. Abbiamo chiesto un incontro, attendiamo proposte».

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