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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2014 alle ore 15:27.

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C'è una norma che prevede che nei grandi poli museali (questo evidentemente non vale per il museo che ha un grande valore scientifico, ma che fa 4.000 visitatori all'anno, il quale va tutelato e aiutato, ma non ha possibilità di crescita dal punto di vista di una cultura manageriale), al sovrintendente si affianchi una figura manageriale, che si occupi proprio di promozione, di marketing e di valorizzazione. Come è stato ricordato, abbiamo fatto un provvedimento che francamente mi sembra molto semplice. Come ha detto il professore Emanuele, avevamo un sistema per cui era del tutto indifferente che un museo vendesse 4.000 o 8.000 biglietti e che affittasse la sala o meno, perché le risorse andavano direttamente in un fondo unico al Ministero dell'economia e il trasferimento che arrivava a quel museo era indipendente da quanto realmente vendeva.

Abbiamo introdotto una norma per cui trimestralmente trasferiamo ai musei esattamente l'importo dei biglietti venduti e dei proventi delle sale affittate e degli altri servizi.

Credo che sia un meccanismo che spinge a una virtuosità, naturalmente mantenendo un meccanismo di solidarietà, perché il piccolo museo con i biglietti non ce la fa. Tuttavia, lo si responsabilizza, spingendolo, anche in questo caso, a valorizzare il nostro patrimonio.

Mi fa molto piacere annunciare qua agli STATI GENERALI DELLA CULTURA una novità, un provvedimento che ho già firmato e che è legato a questa idea di rendere il nostro patrimonio museale più moderno, più dinamico e più forte: dal primo luglio ci sarà una mezza rivoluzione del piano tariffario dei nostri musei. Oggi in Italia un terzo delle persone entra gratis nei musei. Entrano gratis anche i turisti giapponesi o americani se hanno più di 65 anni.

Quella è una norma che era legata a un dato tipo di modello sociale. Noi abbiamo fatto una scelta che ci mette in linea con l'Europa e che servirà molto per conferire dinamicità ai musei. È una norma che, come Piero Fassino sa, riguarda lo Stato, ma noi stiamo ragionando, come abbiamo fatto per la Notte dei musei, perché ci sia un'integrazione tra i diversi livelli istituzionali.
Le nuove regole, che saranno in vigore dal 1° luglio, prevedono che resti la gratuità fino a 18 anni e che resti il biglietto ridotto fino a 25. Pagheranno tutti sopra i 25 anni e ci sarà ogni mese la prima domenica gratuita in tutti i musei. Questo consentirà di avere un grande fatto di promozione. Al di là dell'età, si potrà andare al museo la prima domenica del mese gratuitamente, mentre nelle altre giornate ci sarà una normalità.
A questo aggiungiamo che rendiamo permanenti le due Notti dei musei all'anno, all'ingresso simbolico di un euro, insieme al Sistema museale dei Comuni.

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