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Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2014 alle ore 13:13.
L'ultima modifica è del 24 giugno 2014 alle ore 23:22.

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Ciro EspositoCiro Esposito

Il bollettino medico è stato rilasciato nel tardo pomeriggio per Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito a colpi di pistola nel pre-partita della finale di Coppa Italia lo scorso 3 maggio. Il giovane è «cosciente ma sedato farmacologicamente», comunica il professor Massimo Antonelli, direttore del Centro di Rianimazione del Policlinico A. Gemelli. «Le condizioni si sono ulteriormente aggravate nelle ultime 36 ore e i supporti vitali non riescono a tenere sotto controllo la funzionalità degli organi», si legge nel bollettino. Anche il legale della famiglia del tifoso del Napoli, avvocato Angelo Pisani, dopo aver raggiunto i familiari all'ospedale "Gemelli" di Roma, ha detto: «Non ci sono novità. Ciro resta attaccato al respiratore».

Al reparto di rianimazione del Gemelli, dove il giovane è ricoverato, è un via vai di parenti e amici, tantissimi arrivati da Napoli una volta saputo l'aggravarsi delle condizioni del giovane supporter partenopeo. Accanto a Esposito in queste ore la madre del giovane, Antonella Leardi («Resto qui fino all'ultimo - ha detto - non me ne vado»), che è rimasta sempre al capezzale del figlio in queste settimane. Al Policlinico Gemelli sono arrivati altri familiari del supporter napoletano. Nella stanza dove si trova il giovane è arrivato anche un sacerdote.

Fratello Esposito: Ciro è ancora vivo
«Sì, Ciro è ancora vivo». Così Michele Esposito, fratello del tifoso del Napoli, uscendo dal centro di rianimazione del policlinico Gemelli di Roma. Qui Ciro Esposito è ricoverato in condizioni disperate che si sono aggravate nella giornata di oggi. Ad assisterlo spiritualmente è stato chiamato anche un sacerdote, padre Mariano, che conferma: «il cuore di Ciro batte ancora e i parametri degli organi principali rispondono. Non è ancora morto». «Ciro è tenuto in vita da farmaci e macchine. Speriamo in un miracolo», ha detto uno dei legali di Ciro Esposito, l'avvocato Damiano De Rosa.

Famiglia Esposito: infastiditi da false notizie su morte Ciro
Dopo le notizie circolate in queste ore sulla presunta morte del giovane, la famiglia Esposito ha scritto un comunicato. «Siamo molto infastiditi - si legge - dalle false notizie sulla morte di Ciro. Il suo cuore batte ancora anche se è in coma profondo, quindi, chi può pregare preghi per la sua salute. Non sappiamo cosa accadrà nelle prossime ore, ma ci sentiamo di fare un appello ad evitare ogni forma di violenza nel nome e nel rispetto di Ciro Esposito».

Esposito in fin di vita, aggravato per infezione
La causa dell'aggravarsi delle condizioni di Esposito sarebbe un'infezione polmonare che si è innestata in un quadro clinico già compromesso. Esposito ha subito alcune operazioni, la prima al polmone; è in dialisi e ha un'attività epatica non pienamente efficiente. L'ultimo intervento lo aveva subito il 19 giugno scorso. La prognosi è sempre rimasta riservata. Il paziente era in dialisi, con supporto ventilatorio parziale e nutrizione artificiale.

Avvocato: gli siamo vicini
«Siamo tutti più vicini a Ciro, più che mai. La partita più importante da vincere oggi è quella di Ciro contro la morte». Così l'avvocato Angelo Pisani, legale di Ciro Esposito, ha commentato l'aggravarsi delle condizioni di salute di Esposito. «Secondo quanto ho appreso dall'ospedale Gemelli - ha detto ancora Pisani - il quadro clinico di Ciro ha subìto un fortissimo peggioramento e le condizioni del ragazzo sono gravissime. Alla famiglia dico - ha poi concluso l'avvocato - più che mai non mollate».

Annullato maxischermo a Scampia
E a Napoli intanto l'assessorato ai Giovani ha deciso di annullare la visione pubblica con maxischermo della partita Italia-Uruguay, che si sarebbe dovuta tenere questa sera a partire dalle ore 18 presso la Villa Comunale di Scampia.

Allerta forze ordine Roma, si temono raid tifosi
Intanto è allerta per le forze dell'ordine nella Capitale per l'eventuale arrivo di gruppi isolati di tifosi napoletani a causa dell'aggravarsi delle condizioni di Ciro Esposito, in fin di vita al Gemelli. Si temono raid e vendette nei confronti della tifoseria romanista. A sparare a Ciro sarebbe stato un ultrà giallorosso, Daniele De Santis.

Daniele De Santis è ricoverato in ospedale per fratture multiple
Anche De Santis, accusato di aver sparato a Ciro Esposito, è in un letto d'ospedale. È piantonato all'infermeria di Regina Coeli. L'ultrà della Roma, 48 anni, secondo la ricostruzione della procura di Roma, fece fuoco in direzione di alcuni tifosi del Napoli, tra cui Esposito. Lui, l'indagato, era con altre tre persone. Secondo gli inquirenti lanciarono oggetti contundenti e fumogeni contro dei bus di sostenitori azzurri. La reazione portò ad attaccare De Santis. Per la rissa che ne nacque il pubblico ministero ha messo sotto accusa tre tifosi del Napoli.

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