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Tecnologie Strategie

Microsoft e il rischio di perdere su due fronti: Smartphone e tablet

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Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2010 alle ore 13:37.

Niente da fare. Se mai veramente Microsoft ha creduto di poter recitare in prima persona sul dorato palcoscenico degli smartphone l'avventura è durata poco, pochissimo. Precisamente meno di due mesi e l'epilogo, per quanto le aspettative non fossero particolarmente elevate, può avere un solo titolo: fallimento. Cosa abbia spinto nei giorni scorsi il gigante di Redmond a comunicare di aver bloccato la produzione dei telefonini Kin One e Kin Two e di non commercializzarli in Europa a partire dall'autunno è infatti ormai noto: vendite assai modeste, si parla di 500 apparecchi venduti nel complesso, e nessuna prospettiva di guadagnare spazi di mercato facendo concorrenza all'iPhone, ai BlackBerry e ai terminali basati su Android.

Non è bastato quindi a Microsoft lanciare un telefono espressamente pensato per i giovani e gli adepti dei social network per fare breccia e non può essere solo colpa di un contratto (30 dollari mensili per i servizi voce e dati) non particolarmente vantaggioso per gli utenti. Neppure l'aver coinvolto un operatore di prima fascia, e cioè Verizon Wireless (lo stesso carrier che ha fatto il pieno di vendite con il Motorola Droid), è servito a dare lustro al progetto Kin in attesa dell'ormai imprescindibile lancio di Windows Phone 7. Ma l'avvento del nuovo sistema operativo, presentato in anteprima dal Ceo Steve Ballmer all'ultimo Mobile World Congress di Barcellona, ridarà slancio al colosso del software nei telefonini? La decisione di abbandonare gli smartphone a marchio proprio, lo si legge nel comunicato stampa ufficiale, si giustifica con la scelta di focalizzare sforzi e risorse sulla nuova piattaforma, che godrà infatti di alcune delle tecnologie messe a punto per i social phone per cui è stata scritta prematuramente la parola fine.

Su Windows Phone 7 ricadono quindi le speranze di Microsoft per giocarsi una partita ad armi pari al cospetto di iPhone e compagnia, soprattutto per ciò che concerne l'offerta di applicazioni e servizi correlati (praticamente inesistente per i due modelli Kin). Ma cosa frulla oggi nella testa di Ballmer, da poco presidente in pectore della divisione Entertainment & Device (al posto di Robbie Bach, pronto per la pensione) per quanto riguarda le nuove strategie in chiave mobile? Si può considerare Kin un incidente di percorso, un progetto tecnico sbagliato (troppe le carenze funzionali dei due smartphone per essere considerati realmente tali) giustamente da sacrificare in relazione all'imminente arrivo del nuovo sistema operativo? Ballmer ha parlato ancora di recente di prodotti innovativi e di successo che presto arriveranno - fra questi ha citato Project Natal, il nuovo motion controller per la Xbox 360 – ma su Windows Phone 7 si è limitato a confermare che i terminali con a bordo la nuova piattaforma mobile saranno disponibili entro l'anno. Come questi smartphone, che integreranno i giochi della Xbox e il lettore musicale Zune, potranno scalfire la popolarità dei prodotti della concorrenza è però ancora tutto da capire. Microsoft punterà decisamente sull'utenza business? No, anche perché a questo mercato verrà indirizzato WindowsEmbedded Handheld, di cui sarà pronta la release 7 (che combinerà funzionalità di Windows Phone 7 e Windows Ce 7) a partire dalla seconda metà del 2011. Dovendo allora fare i conti con chi domina sul fronte del consumer – Nokia, Apple, Rim e in prospettiva Google – Ballmer si trova a dover combattere contro piattaforme – iPhone Os da una parte e Android dall'altra - che sono divenute ormai gli standard "de facto" per la comunità degli sviluppatori, per coloro che scrivono le apps per la nuova generazione di device mobili. Smartphone e tablet. Se Motorola ha scelto il sistema di Google per il suo nuovo super cellulare Droid X un motivo ci sarà. E lo stesso dicasi per Hp e Dell, che hanno preferito a Windows 7 il software open source (Palm WebOs la prima e Android la seconda) per i loro mini pc a tavoletta.

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Quali rischi corre in definitiva Microsoft? Scorrendo i pareri di vari addetti ai lavori americani si può ragionevolmente affermare che possano essere parecchi. Il segnale che qualcosa non torna dei piani di Redmond arriva del resto anche dall'incertezza che regna intorno al progetto OneApp, una sorta di ambiente software capace di portare applicazioni e servizi di social network anche sui cellulari a basso costo. La prima sperimentazione della nuova tecnologia fu condotta con l'operatore sudafricano Blue Label Telecom l'anno scorso ma a tutt'oggi di piani di rilascio certi non ce ne sono. E in casa Microsoft, dicono i bene informati, pare stiano procedendo in materia con molta circospezione pur confermando che il progetto continuerà ad evolvere. Così come non sembrerebbero archiviate definitivamente le intenzioni bellicose in campo tablet. Messa in soffitta due mesi fa Courier, la tavoletta touch basata su Windows 7 che avrebbe dovuto sfidare l'iPad, oggi i vertici della divisione consumer e online della società tornano a parlare di lavori in corso con Hp e altri produttori. Un mini tablet computer targato Microsoft dovrebbe quindi arrivare entro l'estate e le aspettative del gigante dei software è sempre lo stesso: mettere le mani su una torta che si annuncia possa diventare molto grande nei prossimi anni. Non solo per quanto riguarda il giro d'affari dell'hardware (secondo Strategy Analytics il mercato mondiale delle tavolette crescerà dai 3,5 miliardi di dollari del 2010 agli 11,6 miliardi previsti per il 2014) ma anche per ciò che concerne gli investimenti pubblicitari on line. Il problema è che le mani sulla torta, negli smartphone e nei tablet, le hanno al momento i concorrenti.

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