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Questo articolo è stato pubblicato il 18 ottobre 2010 alle ore 14:07.
Farmville è videogioco accessibile da Facebook: gli iscritti al social network possono vestire i panni di contadini, coltivare un orto, allevare animali. Il display mostra un prato verde suddiviso in piccole zolle di terreno da seminare. E le aree limitrofe vengono coltivate da altri amici inclusi nei contatti su Facebook. È gratuito. Si tratta di un successo globale che riunisce 59 milioni di persone. Ma un'inchiesta del quotidiano economico Wall Street Journal ha dimostrato che alcune agenzie pubblicitarie utilizzano per campagne promozionali informazioni condivise dagli utenti di Farmville o di altre applicazioni nel social network. Senza il consenso degli interessati. Anzi, nel caso della fattoria digitale hanno accesso anche alla lista dei contatti di una persona all'interno del videogioco.
A coniare una definizione per la rubrica digitale degli amici è stato Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, con la parola "grafo sociale": semplificando, indica proprio l'insieme delle relazioni di un iscritto all'interno del social network. E, secondo il dizionario inventato da Zuckerberg, differisce dalla "rete sociale", cioè le connessioni di una persona nella vita reale. Facebook custodisce nei suoi archivi elettronici il "grafo" di ogni iscritto: diventa un punto di partenza per sviluppare modelli di business.
Per esempio, attraverso le scelte degli utenti con il clic su "mi piace": in questo modo le persone segnalano il loro interesse per una fotografia, un link, un video. E possono contribuire in modo indiretto a trovare informazioni rilevanti su internet: di recente negli Stati Uniti il motore di ricerca Bing segnala agli iscritti di Facebook anche le indicazioni dei loro amici attraverso la funzione "mi piace". Il "grafo sociale", insomma, è un tesoro. Guardato con interesse dalle agenzie pubblicitarie per capire relazioni e interessi delle persone online.
Ma di recente un gruppo di studenti universitari ha progettato un altro social network dove ogni persona può gestire la sua rubrica digitale di contatti e portarla con sé se decide di migrare in altri spazi online. Il nome sarà Diaspora. Hanno raccolto i fondi attraverso internet e adesso lavorano sulla piattaforma software in vista del debutto online.