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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2010 alle ore 11:54.
Internet "produce" il 7,5% del Pil britannico e dà lavoro a 250mila persone. La Top ten nations (di Nicol Degli Innocenti)
Le pagine web come questa che state leggendo sono state progettate a Ginevra vent'anni fa, nei laboratori del Cern: è stato il primo passo per definire uno standard globale in grado di semplificare la pubblicazione e l'accesso alle informazioni su internet. In breve, era l'atto di nascita del "world wide web". È dal centro di ricerca a Ginevra che Intel lancia un'alleanza per costruire un altro standard, ma rivolto soprattutto alle imprese. La scommessa sarà di facilitare l'utilizzo di infrastrutture informatiche e servizi attraverso internet: la parola chiave diventa "cloud computing", una rete globale accessibile mediante una "nuvola tecnologica" di cellulari, tablet, computer portatili e desktop. L'unione fa la forza. E Intel ha fondato una sorta di consorzio con settanta aziende che investono ogni anno 50 miliardi di dollari (circa 36 miliardi di euro) in tecnologie informatiche, come Microsoft, Hp, Bmw.
La posta in gioco è alta. Secondo Gartner il giro d'affari per il cloud computing raggiungerà entro l'anno 68 miliardi di dollari (circa 50 miliardi di euro). La frontiera ancora da esplorare riguarda il coinvolgimento delle piccole e medie imprese. Ma Intel non è da sola. Amazon, per esempio, ha puntato sulla collaborazione con le startup di internet. Google, invece, ha sviluppato software da ufficio per imprese accessibili dal browser. Resta il nodo della sicurezza delle comunicazioni attraverso il web: «È una sfida permanente e riguarda più livelli», dice Boyd Davis, vicepresidente di Intel architecture group. I primi passi della "Open data alliance" promossa dall'azienda di Santa Clara per migliorare le difese online mirano alle procedure di autenticazione dei server e all'accelerazione della cifratura. Ma le prospettive del cloud computing vanno oltre gli ambiti tradizionali dell'informatica. A partire dall'utilizzo di cellulari e tablet nelle abitazioni. «Nei prossimi anni si moltiplicheranno i dispositivi wireless. Pensiamo, per esempio, all'utilizzo nelle case o per la gestione dei consumi energetici», osserva Rick Echevarria, vicepresidente di Intel architecture group.