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Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2010 alle ore 12:25.
Siamo sempre nel campo delle indiscrezioni, ma fonti vicino alla società di Mountain View danno per certo il fatto che Google abbia messo sul piatto un'offerta miliardaria per portarsi a casa Groupon, il social site per lo shopping on line a prezzi ribassati nel mirino del colosso dei motori di ricerca e di Yahoo! La cifra stanziata da Google sarebbe però enormemente superiore a quella proposta dalla rivale e sarebbe salita dagli iniziali 3,5 miliardi di due settimane fa a circa sei miliardi di dollari: 5,3 miliardi per rilevare gli asset della società e 700 milioni sottoforma di bonus per gli executive di Groupon se a valle dell'acquisizione si raggiungeranno determinati obiettivi. In Aprile la valutazione della società di Chigago non superava gli 1,3 miliardi di dollari.
Se la cifra di cui sopra fosse vera, staremmo parlando della più costosa acquisizione mai operata dalla compagnia californiana, in relazione al fatto che DoubleClick costo al cassiere di Google 3,2 miliardi di dollari. Groupon è quindi un obiettivo molto sensibile e stando alle fonti l'operazione sarebbe ormai in dirittura d'arrivo, probabilmente anche entro la fine di questa settimana, portando il numero di aziende scalate da Mountain View in meno di 12 mesi vicino a quota 25 (nei primi nove mesi sono state contabilizzate oltre 20 operazioni per un valore complessivo di circa 1,6 miliardi di dollari).
Dato per scontato che Groupon finirà nelle mani di Google, quali saranno i primi possibili impatti? Il primo, evidente, è il seguente: dopo servizi Web e piattaforme software anche le attività di e-commerce su base locale diventerebbero una voce di business strategica per Google, anche in considerazione dell'enorme volume di dati (relativi alle abitudini di acquisto degli utenti e alle informazioni dei merchant che vendono su Groupon) che la società acquisirebbe per farne poi uso in chiave search ed advertising. Alcuni analisti americani hanno non a caso battezzato l'operazione come una "killer move", e cioè un'azione tendente ad ammazzare il mercato e la concorrenza che si muove sul fronte pubblicitario a livello locale. Il business del "local advertising" generato da campagne su giornali, radio, Internet e su servizi direct mail toccherà quest'anno negli Usa, secondo la società di consulenza Bia/Kelsey, quota 133 miliardi di dollari. Per questo a Mountain View avrebbero deciso di investire una cifra così alta per Groupon, attingendo da una disponibilità di cassa che ammonta oggi nell'ordine dei 33,4 miliardi di dollari.