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Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2010 alle ore 10:59.
Skype fuori uso a partire da ieri, ma è in corso il ripristino. Non è stato accessibile per alcune ore dal pomeriggio della scorsa giornata il servizio software per chiamare attraverso internet con cuffia e microfono da postazioni fisse, oppure con applicazioni dagli smartphone. In pochi minuti le segnalazioni degli utenti si sono moltiplicate in messaggi su Facebook e twitter. Skype afferma in un post sul suo blog che la causa del disservizio è nei "supernodi" che gestiscono il traffico delle conversazioni online: sono una sorta di elenchi telefonici per raggiungere i destinatari delle chiamate e i suoi ingegneri lavorano per ripristinarli.
Inoltre aggiunge su twitter che "la situazione sta gradualmente tornado alla normalità: comunque ci aspettiamo che richieda parecchie ore perché chiunque abbia la possibilità di accedere". Nel mondo ha 560 milioni di iscritti: l'1,4% utilizza opzioni a pagamento, come le telefonate sui numeri fissi. È la seconda volta che accade una debacle su scala globale. L'infrastruttura software è basata su una rete "peer to peer" dove le persone condividono le risorse informatiche per abilitare le conversazioni attraverso internet: si tratta di un'architettura ispirata al network di filesharing musicale Kazaa.
Secondo la società d'analisi TeleGeography, Skype è il principale servizio per le chiamate internazionali: gestisce il 12% del traffico globale. Ha presentato domanda per la quotazione sul listino di New York con un'offerta pubblica d'acquisto da 100 milioni di dollari. E da poco ha aperto un ufficio in California, a Palo Alto, per attrarre i talenti locali del software per sviluppare progetti. L'amministratore delegato di Skype, Tony Bates, ha annunciato che l'anno prossimo assumerà cinquecento persone.