Gli allievi della classe «2A» dell'Istituto comprensivo di Cadeo hanno abbandonato i gessetti bianchi e colorati in cambio delle lavagne interattive multimediali (Lim). Scrivono testi sulla superficie digitale, costruiscono mappe concettuali, cercano informazioni in tempo reale su internet per approfondire gli argomenti. Per il progetto seguito dalla scuola nella città piacentina devono raccontare la loro identità alla classe utilizzando la Lim. Inoltre, la «2A» è gemellata con la «2L» della scuola Galileo Ferraris di Modena: insieme hanno progettato un giornale online dove scrivono a più mani su documenti elettronici all'interno di un archivio condiviso per costruire le pagine della loro rivista. Come se fosse una pagina di Wikipedia.

Le iniziative dell'istituto piacentino fanno parte del progetto Cl@ssi 2.0, partito in 156 istituti superiori italiani di primo livello (un tempo chiamati scuole medie) durante il precedente anno scolastico. Ha una durata triennale e include l'utilizzo di strumenti hardware e software nella didattica quotidiana: piattaforme collaborative (Moodle), Lim e notebook. «Le lavagne interattive migliorano il rapporto tra insegnanti e alunni: i docenti instaurano relazioni significative con gli studenti che si sentono più responsabilizzati e più motivati alla partecipazione», osserva Elena Pacetti, ricercatrice in didattica alla facoltà di Scienze della formazione a Bologna e responsabile del gruppo di lavoro Cl@ssi 2.0 dell'Emilia Romagna.
Inoltre, nella scuola media Guercino (Istituto comprensivo 9) di Bologna gli insegnanti utilizzano le lavagne multimediali durante le ore di italiano, matematica e scienze: scrivono e disegnano mappe concettuali che memorizzano in documenti digitali. E possono anche registrare le tracce sonore delle loro lezioni in un archivio su internet dove gli studenti potranno ascoltarle in seguito.

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