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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2012 alle ore 15:08.

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Qualcosa è cambiato. Era nell'aria da un po' ma dopo la scorpacciata di startup che hanno partecipato alla decima edizione di Pni Cube - per esteso il premio nazionale dell'innovazione o più volgarmente la Champions league delle idee - sembra acclarata la maggiore maturità dei nuovi imprenditori e delle loro proposte. Venerdì scorso si sono alternati i 16 vincitori delle 16 business plan competition organizzate dalle diverse regioni d'Italia.

Sono parsi sicuri, motivati, consapevoli anche delle difficoltà a cui andranno incontro. Il che è non solo il riflesso di un dato statistico e quindi di una misurabile crescita quantitativa dei progetti in corso. E neppure il prodotto di un mix di attenzione istituzianale (Digitalia) e retorica startuppara che li vuole salvatori della patria. La bolla mediatica che aleggia su questa nuova generazione di imprenditori non li ha condizionati, per fortuna. Sfogliando l'elenco delle 64 finaliste organizzate in quattro categorie (Life Sciences, Ict - Social Innovation, Agro-Food&Cleantech e Industrial) emerge chiaro come abbiamo assistito a una rapidissima accelerazione della produzione progettuale e concettuale dei business plan. Ha vinto Mangatar. Per chi ha assistito al loro pitch non è stata una sorpresa. Hanno realizzato un social game ambientato nel mondo del fumetto giapponese. Tecnicamente si tratta di un gioco di carte, attraverso il quale gli utenti possono creare i propri personaggi, sfidarsi (in scontri di gruppo o one-to-one) e interpretare in prima persona la propria saga.

Non è un concept, va detto. Alle spalle due anni di sviluppo e già un pubblico di 40mila utenti da tutto il mondo, più di 62mila personaggi creati e quasi 60mila scontri. E non è per loro il primo riconoscimento: sul petto dei vincitori di Starcup Campania ci sono anche le medaglie di molte altre competizioni tra cui Wind Business Factor e Mind the Bridge. «In quest'ultimo anno abbiamo fatto incetta di premi – racconta raggiante Raffaele Gaito, web designer che subito anticipa la domanda successiva –. Per ora non abbiamo intenzione di lasciare l'Italia. Lasceremo lo sviluppo (del sodtware ndr) a Salerno, magari più avanti – aggiunge subito dopo – faremo una spedizione in Silicon valley per capire il da farsi». Il che lascia presagire che prima o poi l'avventura si sposterà in California. La prossima settimana annunceranno l'accordo con un venture capital italiano (Dpixel di Gianluca Dettori).

A loro come ai vincitori delle quattro categorie andrà un premio in denaro di 25mila euro. Per Science Life si è classificata al primo posto un'altra startup del Sud. Il team di Narrando ha sviluppato una serie di prototipi di dosimetri nanostrutturati per la misurazione assoluta di dose sia in ambito radioterapeutico che radiologico. Consistono in camere a ionizzazione con elettrodi a base di nanotubi di carbonio o di grafene e potrebbero servire alla riduzione degli errori di somministrazione di radiazioni ionizzanti cui possono essere soggetti i pazienti sottoposti a radioterapia e radiologia. Nella categoria Agro-food &Cleantech è stata selezionata Microturbina già vincitrice di Start Cup Ricerca-Il Sole 24Ore. Il team guidato da scienziati dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova ha realizzato un dispositivo che sostituisce le batterie o le ricarica in un luogo remoto, attraverso una tecnologia innovativa nel disegno e a basso impatto ambientale che sfrutta la pressione di un fluido disponibile localmente e la trasforma in energia elettrica utile all'alimentazione di sensori distribuiti.

Infine, sotto la voce Industrial il premio è andato a Phi Drive (dalla Start Cup Piemonte e Valle d'Aosta), che si occupa di produzione di motori rotativi e lineari da utilizzare nei settori dell'ottica, macchine utensili, biomedica e strumenti di misura.

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