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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2011 alle ore 08:56.

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Il Forum Pa 2011, (vedi il calendario completo con i principali appuntamenti) che si apre oggi alla Fiera di Roma, ha l'obiettivo di guardare con oggettività a che punto siamo nell'impresa infinita di modernizzare l'amministrazione pubblica, ma ha nello stesso tempo l'ambizione di disegnare un futuro possibile.

Partiamo da quello che abbiamo nel sacco: forse non è pieno come si sperava, ma qualcosa c'è. Tre sono i campi in cui sembra si sia guadagnato il maggior terreno: dematerializzazione, trasparenza e attenzione ai cittadini. Dopo anni di annunci, gli ottimi risultati che ha dato il nostro bando "Meno carta, più valore", istituito per segnalare buone pratiche verso la Pa senza carta, dimostra che qualcosa comincia a muoversi sia nel senso di un ripensamento digitale dei processi e quindi della produzione dei documenti già digitali, sia nella dematerializzazione delle centinaia di chilometri di faldoni che la Pa conserva.

Al giro di boa
Anche la trasparenza pare a un giro di boa: certo, c'è ancora molto da fare, ma alcuni principi fondamentali non sono più in discussione: l'accesso ai dati, la pubblicità sui siti delle decisioni e delle delibere, compresi atti delicati come l'assegnazione degli appalti, l'organizzazione delle amministrazioni con i curricoli e gli stipendi di dirigenti e consulenti.

Ancora c'è da spingere sulla "trasparenza dinamica", ossia sulla divulgazione dei risultati dell'azione pubblica in termini di impatto sui cittadini e sulle imprese, ma un bel pezzo di strada è stato fatto. In ultimo, la recente uscita del "Portale degli Italiani" – www.lineaamica.gov.it – segna una discontinuità nella presenza online della Pa: dalla proposta di servizi online si va verso una presa in carico multicanale che comprende sì i servizi immediatamente disponibili su web, ma anche la possibilità di interattività immediata tramite una chat o di usare il vecchio, ma affidabile telefono per un contatto non con un risponditore, bensì con una persona.

Fronti su cui agire
Se questi sono i punti di partenza acquisiti, le sfide che oggi abbiamo davanti richiedono coraggio e impegno nell'innovazione. Tra i tanti, occorre soffermarsi su due fronti che costituiscono altrettanti capitoli di una necessaria agenda per una Pa al passo con i tempi: cloud computing e open data. Non è un caso che i termini siano in inglese: infatti si tratta delle stesse grandi sfide che le amministrazioni Obama e Cameron stanno, in modo diversi, intraprendendo.

Il cloud computing, che peraltro sarà al centro di un'intera giornata di lavoro di Forum Pa mercoledì 11 maggio, rappresenta una grande opportunità per una pubblica amministrazione in cerca di efficienza e di risparmio. È necessario governare i rischi (affidabilità, privacy, dipendenza dai fornitori) per individuare le soluzioni in grado di rispondere alle domande crescenti delle nostre pubbliche amministrazioni centrali e locali. È il terreno adatto sul quale le competenze interne alla Pa, insieme a quelle dei soggetti privati, possono costruire soluzioni innovative, flessibili e scalari che riescano a contenere i costi e, al contempo, sviluppare nuove soluzioni.

Dobbiamo considerare i dati pubblici come una risorsa a disposizione della collettività. Non si tratta solo di promuovere una maggiore trasparenza, ma anche di favorire le condizioni per stimolare i diversi attori sociali alla creazione di soluzioni e di servizi per accrescere il valore pubblico. La liberazione dei dati pubblici può diventare, quindi, una grande occasione di trasparenza, di risparmio per le amministrazioni stesse e di sviluppo economico.

Il treno dell'innovazione è in continua accelerazione e non si ferma per noi: possiamo salirci alle stazioni o rincorrerlo mentre è in movimento, ma in questo secondo caso rischiamo di farci molto male. È proprio ora, in tempo di crisi, che si compiono le scelte e si influenza in modo decisivo il futuro. Il Forum Pa 2011 farà la sua parte per richiamare ciascuno alle proprie responsabilità e per costruire insieme la strada verso un'innovazione non più rinviabile.

Presidente di Forum Pa

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