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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2014 alle ore 16:57.
L'ultima modifica è del 16 dicembre 2014 alle ore 18:53.

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Il servizio di trasposto automobilistico privato Uber «è una soluzione innovativa che offre serivizi di taxi» e la Commissione europea auspica che gli Stati membri lo regolino all'interno delle norme per i taxi. Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue con delega ai Trasporti. «Siamo sempre stati aperti a soluzioni innovative, senza escluderle a priori o bandendole, ma la regolamentazione sui taxi è di competenza nazionale e non della Commissione Ue», ha detto il portavoce, che però ha spiegato che Uber «è una soluzione innovativa» e «pensiamo che le autorità nazionali dovrebbero regolarla all'interno delle regole che riguardano i taxi».

Il portavoce ha sottolineato che l'esecutivo Ue sta monitorando la situazione «nell'attesa che le autorità nazionali tengano conto delle nuove possibilità che sono state create e che le armonizzino con gli altri serivio di taxi».

Intanto l’azienda di San Francisco torna nel mirino delle autorità belghe, e questa volta finisce sotto la lente del fisco dopo l'apertura nei mesi scorsi di una causa civile e una penale. La sottosegretaria alla lotta contro la frode fiscale Elke Sleurs ha chiesto ora di verificare se la società americana rispetti la legislazione belga in materia. «Che il quadro legale per questa nuova tecnologia non sia ancora definito del tutto è logico, ma nell'attesa Uber deve rispettare la legislazione esistente», ha affermato la sottosegretaria belga che ha lanciato l'indagine al termine della quale, ha avvertito, «se ci sono indicazioni che Uber commette infrazioni fiscali o facilità condurremo un'inchiesta e colpiremo».

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