Il primo a uscire sorridente dalla residenza ufficiale del premier greco George Papandreou, che ha appena concluso l'incontro con le parti sociali per precisare il suo programma di austerità da lacrime e sangue da 20-24 miliardi di euro per i prossimi due anni, necessario per accedere agli aiuti Ue–Fmi, è il segretario del sindacato del settore privato Yannis Panagopoulos.

I giornalisti lo accerchiano con perfetta manovra da falange greca: nessuna parola d'ordine di mobilitazione delle piazze, anzi toni pacati. «Le forze produttive del paese devono unirsi per affrontare la crisi», afferma cauto. Poi più nel dettaglio, che oggi vogliono dire tagli e aumenti di tasse, annuncia che per il settore privato ci sarà solo il «congelamento dei salari e maggiore flessibilità mentre il taglio di tredicesima e quattordicesima riguarderà solo i pubblici dipendenti». Una mazzata per gli statali abituati a buoni stipendi e a ritmi di tutto riposo. La pacchia sembra finita, la rendita clientelare in bilico. Il portavoce del governo Giorgio Petalotis tace e non conferma né smentisce, lascia che siano i vari rappresentanti dei sindacati a parlare. Vuol dire che la richiesta di Ue-Fmi è passata, ma l'esecutivo socialista del Pasok vuole farla filtrare con il contagocce per dar tempo di farla digerire all'opinione pubblica sempre più frustrata e rassegnata. Il rischio di scontri di piazza è comunque sempre presente: ieri la polizia ha sparato lacrimogeni durante una manifestazione di protesta davanti al parlamento.

Poi arrivano altri dettagli resi noti dal rappresentante dei porto del Pireo («la liberalizzazione del diritto di cabotaggio andrà avanti e verrà approvata entro il 15 maggio nonostante le proteste dei portuali») e dal presidente dell'associazione degli imprenditori turistici che fa filtrare l'aumento dell'Iva di due punti rispetto all'attuale 21% e un ulteriore incremento del 10% delle tasse su carburanti (la benzina già oggi a 1,4 euro al litro), tabacco e alcolici.

Infine la sorpresa del taglio di tredicesima e quattordicesima anche per i pensionati più facoltosi, cioè ci sarà una soglia sotto la quale non scatterà la mannaia sulle mensilità aggiuntive per tutelare le pensioni più basse.
«Contenti? – dice un sindacalista rivolto ai repoter stranieri – assomigliamo di più all'Europa, ora?». Poi se ne va imbufalito forse perché deve andare a riferire alla base e la cosa evidentemente non gli fa piacere.

Poi c'è la novità più intrigante (che assomiglia molto a una sorta di commissariamento strisciante): il programma di riforme sarà dettagliatissimo – dice un fonte governativa – accompagnato da una descrizione mensile sui progressi fatti, il che condizionerà il prosieguo del flusso di aiuti. Sarà la prima volta che un paese della zona euro sarà sottoposto a una supervisione così attenta.

Purtroppo i trucchi del passato hanno reso tutti più cauti. I finanziamenti saranno concessi in tranche e ogni mese verrà verificato se le misure concordate siano state adottate. In caso di rallentamenti si bloccheranno i prestiti. Alcune misure saranno provvisorie, altre permanenti. La fonte governativa ha aggiunto che entro il fine settimana saranno conclusi i negoziati con Ue-Fmi. Entro la prossima settimana il parlamento voterà la manovra.
Anche Bruxelles con le parole del commissario agli affari economici Olli Rehn concorda sui tempi. In sintesi la Ue e l'Fmi hanno condizionato gli aiuti alla Grecia a un taglio del deficit di dieci punti tra il 2010 e il 2011.

I greci comunque restano vigili: nei primi tre mesi, sono "scappati" dalle banche elleniche 10,6 miliardi, circa il 4,5% del totale. Nello stesso tempo i depositi detenuti a Cipro da filiali di banche greche sono aumentati da novembre del 15% portando il totale a 8 miliardi di euro. Facile tirare le conseguenze.
Naturalmente la Borsa di Atene brinda con l'avvicinarsi del salvataggio: ieri l'indice ha chiuso in progresso del 7,14%. A spingere gli acquisti sono stati soprattutto i titoli bancari con un rialzo superiore al 10%, recuperando quello che avevano perso l'altro ieri.

PERCHÉ
Per quale ragione i finanziamenti alla Grecia verranno concessi in molte tranche?
Per permettere a Ue e Fmi di controllare, ogni mese, l'attuazione delle misure di austerità. Dopo i conti truccati, i partner vogliono una sorveglianza stretta su Atene

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