«Siamo stati tutti insieme concordi di farlo più articolato: la prossima settimana penso che sarà pronto. Sono stato io a volerlo, io a proporlo e io poi, a seguito della discussione approfondita che si è svolta in Cdm, a ritenere che poteva essere migliorato». Così il premier
Silvio Berlusconi, lasciando palazzo Grazioli è tornato sullo slittamento del ddl per inasprire le norme sulla corruzione.

Su questo tema Antonio di Pietro ha attaccato la maggioranza: «Denunciamo l'ennesima truffa elettorale. Se davvero vuole fare una lotta alla corruzione deve fare un decreto legge e non un disegno di legge che serve soltanto per tirare a campare in attesa che le elezioni si svolgano».
«Mmentre a chiacchiere combatte la corruzione con un ddl che non si approverà mai, nei fatti in parlamento ha portato tre decreti legge che verranno approvati subito: quello sulle intercettazioni, sui processi che non si faranno più e il legittimo impedimento. Classico personaggio- chiude il leader idv- che predica bene e razzola male».

Il presidente del Consiglio, peraltro, ha negato di avere intenzione di effettuare cambiamenti ai vertici del Pdl. Smentendo le notizie apparse sulla stampa di una sua insoddisfazione verso l'organizzazione del partito, infatti, il premier ha detto: «Ho letto i giornali. Tutte le notizie che riguardano cambiamenti nel vertice del partito sono assolutamente prive di fondamento».

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