La Camera ha dato il via libera al decreto protezione civile: i sì sono stati 282 e i no
246, un astenuto. A votare sì sono stati Pdl e Lega, hanno votato contro Pd, Idv, Udc e Api (partito di Rutelli). Il testo, i cui termini di conversione scadono il 28 febbraio, torna ora al Senato per la terza lettura. Tra le modifiche più significative, l'eliminazione della norma che privatizzava la protezione civile trasformandola in spa e l'abrogazione dello scudo giudiziario per i commissari straordinari in Campania. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso «vivo compiacimento per il positivo confronto tra maggioranza e opposizione» sul decreto, sottolineando come così si sia giunti a «libere votazioni» in assemblea che hanno evitato la fiducia.

Nonostante l'accordo faticosamente raggiunto che ha fatto fare un passo indietro al governo sulla fiducia in cambio della cancellazione dello scudo giudiziario per i commissari alle emergenze in Campania, il decreto protezione civile anche oggi ha navigato in acque agitate, con il Governo battuto per tre volte in Aula alla Camera. Sono stati approvati infatti due ordini del giorno presentati dal Pd al decreto emergenze e uno dell'Udc su cui l'esecutivo aveva espresso parere negativo. Il primo, a firma di Anna Rossomando, prevede che nell'ambito del piano carceri si dia «priorità, garantendo il necessario finanziamento, alla ristrutturazione e alla messa a norma delle numerose case circondariali attualmente esistenti». Via libera anche al testo di Cinzia Capano che impegna il Governo a «stilare e ad utilizzare la cosiddetta "black list", ovvero un insieme di elenchi di fornitori e prestatori di servizi, considerati soggetti a rischio di inquinamento mafioso, con i quali non possono essere stipulati i contratti pubblici e i successivi subappalti e subcontratti aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture riguardanti le opere pubbliche». La terza battuta d'arresto é arrivata su un ordine del giorno dell'Udc. «La maggioranza ha qualche ammaccatura», ironizza il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.

Prevista la chiusura dell'emergenza rifiuti in Campania, la regolarizzazione del personale dei consorzi e degli impianti campani di cdr, 150 assunzioni nella Protezione civile, disposizioni per la costruzione di nuove carceri, gestione della ricostruzione in Abruzzo in mano al presidente Gianni Chiodi che diventa commissario delegato. Nell'ambito della presidenza del Consiglio, sono istituite un'Unità stralcio e una Unità operativa usando il personale già previsto dal decreto rifiuti del 2008. Le due unità cessano il 31 gennaio 2011 e sono prorogabili dalla presidenza del Consiglio per non più di sei mesi. Finisce il regime giudiziario speciale in materia di rifiuti che prevedeva la competenza esclusiva del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli nei procedimenti relativi ai reati riferiti alla gestione dei rifiuti e ai reati in materia ambientale nella regione Campania.

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