Federica Pellegrini bronzo nei 200 s.l. Oro e nuovo record alla Manaudou

di Dario Ricci

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28 marzo 2007

Ci resta di bronzo, Federica Pellegrini. Il sogno d'oro è durato lo spazio di una notte. Laure Manaudou ha pensato di fare un bel regalo al suo fidanzato, il nuotatore italiano Luca Marin: una medaglia d'oro insieme al quel record che è stato di Federica per appena 24 ore. Lo aveva detto ieri la 18enne veneta, appena guardato il tabellone della Rod Laver Arena di Melbourne, che al termine della semifinale che aveva vinto si era fermato sul nuovo primato, 156"47: «Adesso le altre saranno arrabbiatissime». Aveva visto giusto, Federica.
L'azzurra partiva in corsia 4 (quella abitualmente dedicata ha chi ottiene il miglior tempo di qualificazione) , tra la polacca Jedrzejczak e la tedesca Annika Lurz (terza e seconda ieri alle sue spalle in semifinale), mentre Laure Manaudou era in corsia 2. La Lurz andava subito al comando e alla prima virata passava in 27"06 con vantaggio minimo sulla francese, 27"13, mentre l'azzurra era quarta, 27"63. Ma la seconda vasca diventava ben presto il regno di Laure Manaudou: 56"24 contro 56"51 della Lurz, mentre Federica era terza in 56"95, staccata di un metro dalla francese.
Nella terza vasca Annika Lurz alzava il ritmo e si faceva sotto alla transalpina: 1'25"96 contro 1'25"69 della Manaudou. Alla fine del braccio di ferro la spuntava, e alla grande, Laure. Entrambe scendevano sotto il record del mondo di Federica Pellegrini. L'azzurra finiva terza in affanno, riuscendo però a difendere il bronzo dalla rimonta dell'americana Katie Hoff. A consolare la veneta il fatto che neppure ripetere il tempo di ieri, appunto, le avrebbe garantito una posizione migliore, visto la prestazione stratosferica delle due avversarie. Alla fine il cronometro sentenziava: Manaudou 1'55''52 (primato mondiale); Lurz 1'55''68, Pellegrini 1'56''97.
Federica scende quindi di un gradino rispetto all'argento di Montreal 2005, ma la due giorni nella sua gara preferita sarà comunque da ricordare. «Va bene così – commenta Fede a fine gara - una medaglia è arrivata e il record comunque l'ho battuto. Ho nuotato ancora sotto 1'57, va bene così anche se la forma non era la stessa di ieri . Sapevo che il mio primato non sarebbe durato molto. Non mi aspettavo, però, che la Manaudou lo migliorasse addirittura di 1 secondo. Però ho solo 18 anni, si possono fare ancora tante belle cose». Dalla fenomenale francese, la dedica all'amatissimo Marin e l'onore delle armi per la rivale italiana: «Federica è un'ottima nuotatrice e ha davanti tutto il tempo per abbassare nuovamente il record».
Per il resto è stata la giornata delle medaglie di legno…per gli italiani. Federico Colbertaldo si è piazzato al quarto posto nella finale degli 800 metri stile libero ai Mondiali di nuoto. L'oro è andato al tunisino Mellouli. Quarto anche Alessandro Terrin nei 50 rana, dove si presentava ai blocchi di partenza col titolo di campione europeo vinto a Budapest. Ad aumentare i rimpianti il fatto che l'oro è andato proprio all'avversario storico di Terrin, l'ucraino Lisogor. Argento per l'americano Brendan Hansen e il sudafricano Van der Burgh. Non perde colpi invece Fillippo Magnini, entrato nella finale dei 100 stile libero (dove difende il titolo) con il secondo tempo assoluto in semifinale 8e vincendo la sua prova). Il suo 48''60 è stato inferiore soltanto al 48''51 ottenuto dallo statunitense Jason Lezak nella seconda semifinale. Domani ci sarà da divertirsi nella sfida in finale contro i sudafricani Schoeman e Neething, lo stesso Lezak, Van den Hoogenband e gli altri pretendenti al trono di Re Filippo
È sfumato il sogno del podio invece per gli azzurri della pallanuoto. Il Settebello non è riuscito nell'impresa di avere la meglio sulla Spagna: 7 a 5 per gli iberici (che ora volano in semifinale), con gli azzurri che pagano un blackout di due minuti nel quarto periodo, quando hanno subito 3 gol in due minuti, oltre a fallire un rigore con Felugo

Il tabellino
Italia-Spagna 5-7 (1-1, 2-3, 1-0, 1-3)
Marcatori: 4'27" Minguell, 7'14" Postiglione sn; 8'44" Minguell sn, 10'09" F.Perrone sn, 10'43" Fiorentini sn, 12'09" Molina sn, 15'46" Fiorentini sn, ; 22'09" Rizzo; 25'12" Postiglione, 25'11" Molina sn, 26'23" X. Garcia, 27'12" Perez sn.
Italia: Tempesti, Postiglione, Giorgetti, Buonocore, Scotti Galletta, Felugo, Mistrangelo, Rizzo, Bencivenga, Di Costanzo, Fiorentini. N.e.: Violetti. Allen.: Malara.
Spagna: Aguilar, Mario Garcia, Martin, Ricardo Perrone, Molina, Minguell, Gallego, Piralkov, Valles, Felipe Perrone, Perez, Xavier Garcia. N.e.: Andreo. Allen.: Aguilar.
Arbitri: Brguljan (Mne) e Chaney (Usa).
Note - Superiorità numeriche: Italia 3 gol su 7, Spagna 5 su 11. Espulsi: 6'10" Scotti Galletta e 27'12" Bencivenga con sostituzione, 26'23" Giorgetti per tre falli.

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