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Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2010 alle ore 15:26.
Wikileaks porta alla luce le contraddizioni degli hacker e la frattura tra due valori, "trasparenza" e "discrezione" su internet. Sono alcune delle riflessioni emerse dall'intervento di Bruce Sterling, saggista e scrittore di fantascienza che per anni ha incontrato i pirati informatici, protagonisti dei suoi romanzi. In un articolo scritto per il blog di Webshack, una conferenza di tecnoappassionati, critica l'ingenuità della talpa che ha sottratto i documenti pubblicati da Wikileaks, Bradley Manning, memorizzandoli in un compact disc al posto delle canzoni di Lady Gaga.
E non assolve Julian Assange, fondatore dell'archivio di informazioni riservate: "Ha avuto quarant'anni per imparare cosa stava facendo", sottolinea Sterling. Da poco Jaron Lanier, pioniere della realtà virtuale, ha denunciato la "supremazia nerd" dalle colonne di "Atlantic": semplificando, è la convinzione che una maggiore quantità di informazioni online faciliti in modo automatico la trasparenza. È un dibattito che è stato aperto dal "Sole 24 Ore", nei primi mesi del 2010, sul tema della "www.verità".
Bruce Sterling scrive racconti di fantascienza e conosce il mondo di quegli hacker che infrangono regole etiche e leggi: "Sono una subcultura, ma una volta che ci si abitua alle loro principali eccentricità, non c'è niente di particolarmente remoto o misterioso o romantico su di loro. Sono banali", osserva lo scrittore. Poi focalizza l'attenzione su Bradley Manning, l'analista dell'intelligence che ha scaricato da un network protetto le informazioni contenute nei cabli di ambasciate e consolati degli Stati Uniti: "Probabilmetne sarebbe stato più sereno se fosse stato lasciato solo con uno skateboard, a leggere fumetti e ascoltare musica tecno".
Ma è diventato "ciò che gli esperti di sicurezza informatica chiamano 'una minaccia interna", grazie all'accesso a una rete riservata che contiene dati non pubblici. Non si tratta di un caso isolato: anche Jerome Kerveil, il trader francese che ha causato danni per 5 miliardi di euro a partire da una manipolazione dei sistemi informatici per gestire gli scambi finanziari. Sterling, però, ha compassione per il soldato Manning, non per Assange. Ricorda che "non è un ex hacker", ma resta "il figlio di un ambiente underground hacker". Soprattutto, "è un tipo differente, moderno di persona in grado di causare problemi (troublemaker)". Anzi, la figura di Assange diventa il punto di partenza per capire alcuni nodi scoperti portati alla luce da Wikileaks.